IL MATTINO
Potenzacittà
30.05.2022 - 18:26
Le celebrazioni in onore del Santo patrono hanno segnato il ritorno alla normalità dopo due lunghissimi anni di pandemia. L'Amministrazione comunale non è stata in grado di gestire l'enorme flusso di veicoli che dalle zone periferiche del capoluogo e dai comuni limitrofi si sarebbe riversato nel cuore del centro storico o nelle zone semi centrali interessate dal passaggio della "Storica parata dei Turchi". Grandi problemi erano stati segnalati già il 28 maggio, in occasione del concerto de Le Vibrazioni nella centralissima Piazza Mario Pagano.
Ieri però - complici le chiusure di alcune strade per la Storica Parata, la tanta inciviltà e la poca organizzazione - Potenza è diventata, di fatto, il regno dell'anarchia. Le aiuole a ridosso degli incroci di borgo San Rocco sono diventate oggetto di parcheggio selvaggio. Così come i marciapiedi e le fermate degli autobus. Parcheggio selvaggio anche all'interno dei distributori di carburante. In tanti hanno ben pensato di "abbandonare" le auto nella carreggiata ostacolando il traffico veicolare: sul ponte che collega Rione Lucania e Rione Francioso o su Viale dell'Unicef. L'ampio "hub" di stallo di Rione Mancusi e Piazza Zara e zone limitrofe? «Caos totale, auto ovunque, ed effetto imbuto in ogni senso e in ogni dove. Servivano degli ausiliari del traffico, dei volontari o meglio ancora una pattuglia dei vigili urbani per gestire e coordinare i veicoli in ingresso e in uscita. Evitare che auto su auto su auto affollassero segmenti già sold out o creassero fantasiosi parcheggi. Invece mancava anche l'illuminazione pubblica - dopo aver faticosamente parcheggiato - abbiamo utilizzato la torcia del telefono per farci strada nella parte a ridosso del cantiere. Sulle scale che collegano Via Mazzini alla salita di San Giovanni meglio stendere un velo pietoso. Dovrebbero essere dichiarate inagibili, sono in condizioni pessime, oltre ad essere pericolose», dice Francesco, nostro lettore. «Le scale mobili di Via Armellini? 50 centesimi e ascensore chiuso, anche per i disabili, io non mi reputo disabile nel senso stretto del termine, riesco a deambulare senza grandi difficoltà con il sostegno di un bastone, però ammetto che l'ascensore sarebbe stata molto utile. Una vergogna totale», denuncia una signora su Facebook. «Caro Sindaco Guarente non ci siamo proprio e la Prefettura di Potenza potrebbe dedicare la stessa attenzione che ha per la gradazione delle bevande alcoliche e del contenitore dello stesso per pianificare le vie di fuga. Organizzare grandi eventi è una cosa seria, ieri in tutto il centro storico di Potenza non c'era una via di fuga che fosse davvero degna di tale nome e nessuno dica di non aver previsto migliaia di persone», scrive un esercente su Facebook. Drammatica la gestione e "l'accoglienza" degli ambulanti che rappresentano a modo loro anche una parte imprescindibile, pittoresca e folcloristica della festa.
Maggiore dignità anche per loro e invece scarseggiavano anche in bagni chimici con tutte le conseguenze del caso, segnalate da tanti residenti di Viale Dante. Piccole baraccopoli, tende e accampamenti di fortuna. Passano gli anni e sembra sempre che sia la prima volta. Auto, parcheggio, trasporto pubblico e accoglienza sembrano sempre ostacoli insormontabili. «Basterebbe mettersi nei panni di chi non si muove in motorino, a piedi e non ha la fortuna del "passaggio", la chiusura delle scale mobili alle 02.00 è abbastanza ridicola», rimarca uno studente fuorisede originario della provincia di Taranto al suo "primo" San Gerardo. Buona festa, Potenza.
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