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«Non ci sono controlli», Guarente solleva la gestione dei profughi ucraini e attacca Lamorgese

A lanciare l’allarme, in una dichiarazione ufficiale, è stato in primis Gillian Triggs, Assistente dell'Alto Commissario Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati

«Non ci sono controlli», Guarente solleva la gestione dei profughi ucraini e attacca Lamorgese

Mario Guarente

«Sappiamo - ha affermato Triggs - che quando vi sono conflitti ed esodi il rischio di divenire oggetto di violenza di genere, tratta, abusi, traumi psicologici e separazione familiare aumenta, e in questo caso, considerati il profilo di genere di questo flusso di rifugiati e il fatto che molti bambini in fuga non sono accompagnati, sottolineamo che tali rischi risultano ora moltiplicati».
«È inoltre necessario che siano rafforzati i sistemi di controllo volti a registrare e monitorare organizzazioni, compagnie e singoli volontari che offrono assistenza ai rifugiati. Tra questi vi sono gli autobus e i minibus che trasportano gratuitamente i rifugiati dai valichi di frontiera verso altri Paesi europei. I rifugiati - rimarca Triggs - devono poter viaggiare in condizioni sicure senza temere di cadere vittime di reti criminali intenzionate ad approfittare della loro disperazione. Sebbene la generosità e la solidarietà nei confronti dei rifugiati ucraini siano state fonte d’ispirazione, gli Stati hanno il dovere di prevenire che singoli approfittatori e reti criminali sfruttino a proprio vantaggio la situazione». Già durante i primi giorni di conflitto e del massiccio esodo degli ucraini si parlava di circa 3mila macchine al confine tra Ucraina e Polonia: automobilisti che offrivano passaggi a donne e bambini per poi farli sparire. L'Ordine di Malta aveva predisposto un messaggio che - grazie a un accordo con una compagnia telefonica - arrivava sul cellulare dei profughi ucraini che superavano il confine e agganciavano una nuova cella telefonica mettendoli in guardia dal fenomeno. «Attenzione, non prendete passaggi da sconosciuti e tenete sempre d'occhio i vostri bambini», recitava il messaggio. L'iniziativa è stata poi collaudata con un accordo firmato con l'Ambasciata polacca. L'Ordine di Malta ha inoltre pubblicato in ucraino, polacco e inglese un opuscolo contenente delle linee guida per allertare i rifugiati, gran parte bambini e donne, sui rischi legati alla tratta di esseri umani. L'opuscolo viene ad oggi ancora distribuito lungo le principali strade di uscita dall'Ucraina. «Bisogna capire che le persone che arrivano al confine sono disorientate e spaventate e il loro obiettivo è solo quello di scappare dalla guerra - dichiarava Marianna Balfour, responsabile ufficio stampa dell'istituzione -. Per questo accettano di andare via con degli sconosciuti pur sapendo di correre un rischio».

Sul delicatissimo tema è intervenuto oggi Mario Guarente alla sua prima plenaria del Comitato europeo delle Regioni in presenza, ha risposto a una domanda sulle violenze contro le donne in fuga dalla guerra. «Ritengo che nel nostro Paese il Ministro degli Interni debba disciplinare meglio il sistema di accoglienza e arrivo dei profughi ucraini». «Abbiamo assistito ad associazioni che in autonomie sono partite e hanno prelevato dei profughi e li hanno portati in Italia senza alcun controllo, ma se questo da un lato rappresenta come il popolo è pronto ad accogliere dall'altro non può accadere proprio perché abbiamo l'obbligo di accogliere ma contestualmente di scongiurare le azioni che i malintenzionati potrebbero mettere in campo quindi - aggiunge - non possiamo permetterci che ci sfugga neanche una donna o un bambino perché si stanno verificando nel nostro continente una serie di episodi spiacevoli che non ci saremmo mai aspettati». Nel frattempo, «la Basilicata si sta distinguendo nell'accoglienza dei migranti», ha tenuto a specificare il sindaco di Potenza che ha manifestato sin dal primo momento grande attenzione sul tema relativo alla gestione dei profughi ucraini. 

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