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Sanità. Per Fanelli c'è attenzione sul benessere delle donne: strano, non si direbbe

Sanità. Per Fanelli c'è attenzione sul benessere delle donne: strano, non si direbbe

«La sensibilizzazione, l'attenzione e l'informazione sul tema del benessere della donna rivestono per la Regione Basilicata e per le sue Aziende della salute un impegno costante», dice l'assessore regionale alla Salute, Francesco Fanelli in occasione della Giornata nazionale della salute della donna che si celebra oggi 22 aprile 2022. Basterebbe leggere l'ultimo Rapporto Bes o il report del “Welfare Italia Index” per comprendere che l'unica attenzione è quella di essere i peggiori in qualcosa. Che le performance della Basilicata abbiano fatto il giro d'Italia, finite anche su SuperAbile Inail, conta poco in termini di una già pessima reputazione. Sarebbe stato sorprendente ottenere, ricavare, estirpare dal comunicato di Fanelli qualche dato, qualche numero, qualche valutazione sullo stato dell'arte e andare oltre il politichese e le frasi fatte applicate alla sanità: per quelle c'è già un illustre potentino a Roma. Problemi per le future mamme, dall'annosa vicenda dei punti nascita sul territorio lucano, all'emigrazione fuori regione delle partorienti. Potremmo domandare all'assessore se l’ospedale San Carlo di Potenza o il Madonna delle Grazie di Matera rispettano la soglia fissata dal ministero per quanto riguarda la percentuale di tagli cesarei primari. Come siamo messi con gli obiettori di coscienza? Rischiamo in Basilicata una situazione analoga al Molise? Come siamo messi in termini di Bollini Rosa, il premio assegnato agli ospedali attenti alle esigenze femminili e quindi se le strutture pubbliche (o private accreditate) rispettano il valore di riferimento relativo al volume di parti. E il Centro di raccolta del sangue del cordone ombelicale?. Problemi per le neo mamme: la Basilicata risulta 17° (18° nel 2020) per posti in asili nido autorizzati, con 16 posti ogni 100 bambini di 0-2 anni (dato nazionale 26,8) ed è al 20° posto (stesso piazzamento del 2020) per spesa media regionale per utente fruitore degli asili nido (3.917 Euro a fronte dei 5.537 Euro della mediana italiana). E l'accoglienza delle donne Ucraine? Spiace smentire l'assessore ma stando alle voci raccolte dal mondo dell'accoglienza e dell'associazionismo, dal "pubblico" il sostegno è stato inconsistente e chi ha potuto è ricorso a consulti e visite private grazie a medici ed odontoiatri lucani che di buon cuore in questa forma di nobile volontariato si sono resi disponibili. Diceva Mina: Parole, Parole, Parole .. 

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