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L'analisi

Ma la Nato ha davvero a cuore il bene dei popoli?

Ma la Nato ha davvero a cuore il bene dei popoli?

Sono passati 43 anni dalla morte di Aldo Moro. Perché emulare la sua persona oggi? Cosa c’entra Aldo Moro con ciò che sta accadendo in Ucraina sotto i riflettori del Mondo? Perché lo scontro è sempre tra gli stessi protagonisti, anche se cambiano gli scenari: Nato contro Russia, e se dovesse insorgere un politico di una Nazione alleata con la Nato che è ben visto dalla Russia, o si pone in dialogo con essa, può arrivare ad essere eliminato. Si, perché la colpa di Aldo Moro fu dialogare con i comunisti, la sua colpa fu il Compromesso Storico, e questo ebbe rilevanza internazionale. Boris Solomatin, capo dello spionaggio sovietico in quegli anni, scriveva a Mosca: “Moro sembra il solo leader in grado di fungere da anello di congiunzione tra le varie forze politiche del paese, in primo luogo tra i democristiani e i comunisti”. Solomatin rese pubblici i documenti di quegli anni proprio per rendere nota la totale lontananza della Russia dal rapimento Moro delle Brigate Rosse, consegnandoli alla testata giornalistica “La Repubblica” e concedendo un’intervista alla rivista “Panorama”. Solomatin fece diverse dichiarazioni: “Moro era in una posizione difficile, perché voleva coinvolgere i comunisti nella guida del paese, uno scenario che ci trovava assolutamente favorevoli: era impensabile che tentassimo di ostacolarlo”. “Il rapimento risponde oggettivamente agli interessi reazionari, interni ed internazionali, indipendentemente dagli scopi di questo atto di terrorismo”. “In Italia si diffonde l’opinione che l’affare Moro sia un tassello di un grosso complotto internazionale, organizzato dai circoli imperialistici contro la democrazia e il progresso”. In merito alla CIA affermò: “Non ho dubbi che sono stati loro a trarre vantaggio da quegli avvenimenti”. Dialogare con la Russia, o riscuotere simpatia da essa, non si può o non si deve? Ogni guerra è voluta, programmata, decisa a tavolino, si provoca ad un certo punto la famosa “scintilla” e tutto ha inizio, a discapito delle popolazioni colpite. Gli scenari sono però sempre più pericolosi, perché la Russia ha dalla propria parte la Corea del Nord, con i suoi missili atomici, ha dalla sua parte probabilmente la Cina, e non per ultimo, i Paesi Arabi verso i quali la Russia ha sempre finanziato tanti traffici, come l’Afganistan, della quale ha addestrato e armato i propri militari. La Nato è stata dormiente sotto i pochi anni di presidenza Trump, il burbero, il criminale, quello che ha innalzato i muri sui confini del Messico perché razzista, ma “la minaccia Putin” sotto la sua presidenza non c’era, forse perché aveva iniziato a vedere la Russia come un possibile attore alla pari sul piano del mercato delle fonti energetiche, si perché diciamocela tutta, di sicuro Trump sapeva fiutare i mercati convenienti. Per quanto discutibile siano tante politiche di Trump, questi sono i fatti. Sono fatti anche, per esempio, che il figlio di Biden fa affari sul gas guarda caso proprio in Ucraina. Ma fin da piccoli i maestri nelle nostre scuole italiane ci hanno insegnato che la Nato è la salvezza del mondo. La Nato viene per salvare i popoli, soprattutto quelli che sono pieni di gas nei propri sottosuoli o pieni di petrolio. La Nato riporta l’equilibrio. La Nato aggiusta le cose, in Italia per esempio il 31 marzo finisce l’emergenza pandemia, ma ne è stata dichiarata subito un’altra, l’emergenza per la guerra in Ucraina, così è allontanato anche un possibile scioglimento delle Camere, vedi l’Articolo 60 della Costituzione italiana. Allora forse davvero non si tratta più di coincidenze, né si tratta più di complottismo, si perché chi mette in circolazione sul web un dubbio sulle posizioni geopolitiche diffuse dai media nazionali è un complottista. La pandemia ha insegnato a distinguere la verità dal complottismo, ma in realtà i veri complottisti sono dietro le poltrone importanti delle più grandi istituzioni geopolitiche o farmaceutiche. Senza dubbio chi degli alleati Nato si volta e fa capolino verso la Russia, viene fatto fuori, in un modo o in un altro, politicamente, moralmente e fin anche pagando con il prezzo della propria vita. È vero che in Russia chi si mette in corsa contro Putin, viene eliminato, magari con del plutonio ingerito in vari modi. Ma una cosa è certa, se la Nato avesse a cuore il bene dei Popoli, imparerebbe a intessere dialoghi nel rispetto di tutti. La cosa ricorrente è che l’America prende sempre le batoste più rumorose, come avvenne in Vietnam, com’è accaduto di recente nelle terre arabe, ma è sempre l’America, e gli alleati Nato devono obbedire alla Signora America, quella che porta la libertà, quella dei grandi valori della giustizia, quella che si ritira dai conflitti che inizia con le ferite più profonde. Ma resterà sempre l’America! Qualche grande capo di Stato ha mai pensato di intessere relazioni di dialogo con la Nato? Forse questa è l’unica cosa rimasta da fare, ma del tutto ignorata, ovviamente.

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