IL MATTINO
27.01.2022 - 10:11
Claudio Giorlandino
Omicron ha «cancellato» la variante Delta, «sta smettendo di variare» e per i sintomi che causa si può dire che «ora è solo una rino-faringo-tracheite virale». Mentre i contagi covid in Italia non si fermano, è questo oggi il quadro delineato da uno studio dell’Istituto di ricerca Altamedica sui dati relativi agli ultimi 68 sequenziamenti del genoma virale con metodica Ngs. Di questi, 55 (circa l’80%) presentano la forma originale della variante divenuta dominante e 13 (circa il 20%) mostrano «limitatissime micromutazioni (dette sublineage) che non modificano la sostanza». «Possiamo affermare che Omicron appare stabile – afferma Claudio Giorlandino, direttore scientifico Altamedica – Il nostro studio si è concentrato sugli importanti cambiamenti degli ultimi 15 giorni, nei quali la Omicron è cresciuta rapidamente fino ad arrivare oggi al 100% dei casi positivi. Abbiamo concentrato la nostra attenzione soprattutto verso gli outpatients, cioè le migliaia o centinaia di migliaia di soggetti che si infettano, ma che rimangono a domicilio non presentando patologie severe, e che rappresentano oggi il 99,7% dei contagiati. Dall’osservazione dei 3.486 positivi su circa 21mila esaminati dall’8 dicembre al 22 gennaio, è emerso che Omicron determina, di fatto, una rino-faringo-tracheite. I pochi casi più severi (circa il 2%) sono verosimilmente riferibili alla coda della Delta, prosegue il direttore scientifico. Infatti – sottolinea Giorlandino – in 45 giorni, tra i 3.486 reports di contagiati inviati alla piattaforma ministeriale, abbiamo ricercato a campione il genotipo osservando una progressiva riduzione delle infezioni da Delta e, particolarmente nelle ultimissime settimane, sono emersi dati veramente tranquillizzanti. Innanzitutto la percentuale dei tamponi positivi si è ridotta di 1 punto percentuale, attestandosi attualmente al 16,5%, in lieve decremento rispetto alla media del mese precedente (8 dicembre-7 gennaio) che era del 17,5%».
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