IL MATTINO
Basilicata terra di cinema
24.01.2022 - 18:18
Ambra Angiolini
"Io come Luce sono cresciuta nei crepacci della vita dove, alla fine, e' tutta questione di sliding doors". Cosi' oggi Ambra Angiolini parla di se' come del suo personaggio ne LA NOTTE PIU' LUNGA DELL'ANNO, il bel film, dall'anima sperimentale, rarefatta, di Simone Aleandri fuori concorso al Torino Film Festival e ora in sala dal 27 gennaio con Vision e il supporto di Bcc Basilicata. Stiamo parlando della notte piu' lunga dell'anno, quella tra il 21 e il 22 dicembre (solstizio d'inverno), una notte magica con il sole che tramonta intorno alle 16.30 e sorge all'indomani alle 7.30. All'interno di questa lunga notte, quattro storie senza troppa speranza si intrecciano e si sfiorano in una piccola citta' di provincia (Potenza) dove le luci natalizie sembrano essere dappertutto. C'e' un politico (Massimo Popolizio) che ad un passo dalle elezioni, che dovrebbero confermarlo, scopre che sta per essere arrestato. Nella seconda storia invece una cubista non giovanissima (Ambra Angiolini), che vive con un padre impossibile e malato (Alessandro Haber), ha deciso di cambiare vita,, stufa del suo lavoro. C'e' poi un ragazzo (Luigi Fedele) coinvolto in una relazione con una donna molto piu' grande, la sua ex professoressa, e tre ventenni molto annoiati e senza ambizioni in cerca di emozioni forti a bordo di un modernissimo carro funebre. Non ultimo c'e' lo sguardo pacioso di Sergio, un anziano benzinaio che vive nella stazione di rifornimento aperta tutta la notte e che ha come unico amico il suo cane. Cosa succede in queste quindici ore di buio ininterrotto? Non molto in quanto ad avvenimenti, ma tanto nelle vite sospese di queste persone senza troppa speranza. Nel cast anche Mimmo Mignemi, Francesco Di Napoli, Michele Eburne, Nicolo' Galasso, Anna Ammirati, Antonio Petrocelli e Massimo De Francovich. "Quando ho letto la sceneggiatura - dice ancora Ambra all'ANSA, reduce dal teatro con Il NODO, una storia di bullismo, e nel cast de la serie tv LE FATE IGNORANTI di Ozpetek - ho capito che quello che era successo a Luce sarebbe potuto accadere anche a me, perche' in qualche modo e' una donna molto moderna che cerca naufragi". Popolizio sottolinea: "Il mio personaggio e' un po' un democristiano del Sud e non un democristiano veneto. E chi se ne intende capisce che voglio dire". Infine spiega il regista: "Questo e' un film che ho immaginato realistico, sentimentale, 'moderno', ma anche viscerale, in cui i destini precipitano di colpo in uno spazio-tempo limitato. Non si tratta di un film a tesi, la sua forza risiede nella costruzione di storie intense che mettono al centro l'umanita' dei personaggi. Un'umanita' profonda, alimentata dalla malinconia e dalla solitudine, in un luogo circoscritto ma universale, nella cui apparente immobilita' ci sono persone che in quel momento, in quella notte, stanno vivendo qualcosa di grosso. Perche' qualcosa di grosso accade sempre, ovunque, anche nei posti che sembrano immobili".
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