IL MATTINO
Salute
24.01.2022 - 16:52
Infanzia e abuso di tecnologia: le conseguenti difficoltà e problematiche visive che si riscontrano. Ne parliamo con la Dott.ssa Antonella Lamorte, ortottista e assistente in oftalmologia che si occupa di valutazioni e riabilitazioni ortottiche nel bambino (in casi di DSA, disturbi della visione binoculare, difficoltà oculo-motorie) e nell’adulto, di valutazione e riprogrammazione visuo-posturale, di ipovisione e di assistenza oftalmologica affiancando l’oculista nell’esecuzione di visite ed esami di semeiotica strumentale.
Perché un’esposizione prolungata dei bambini allo schermo di Tablet e Smartphone è dannosa?
Un’esposizione prolungata davanti a tablet, smartphone o dispositivi elettronici è molto dannosa per l’adulto, figuriamoci per un bambino! Innanzitutto bisogna prestare attenzione alla luce ultravioletta: dannosa sia perché va continuamente a stimolare le funzioni cerebrali sia per lo status di salute oculare, determinando un invecchiamento precoce delle varie strutture e anche intenso bruciore, rossore e lacrimazione poiché gli occhi ammiccano (si chiudono e si riaprono) meno frequentemente. Da non sottovalutare poi, è il continuo sforzo che gli occhi devono fare nel tentativo di mettere a fuoco, processo che va sotto il nome di accomodazione. Proprio questo aspetto mette più a rischio un bambino: il sistema visivo è in formazione e tale sforzo accomodativo può comportare alterazioni sulla motilità oculare, ovvero sui vari movimenti che gli occhi possono compiere. Infatti quando si guarda per vicino gli occhi compiono un movimento in convergenza, verso il naso, strettamente collegato all’accomodazione. Altro aspetto da non trascurare riguarda lo sviluppo cognitivo del bambino in base alla sua fascia d’età: l’eccesivo utilizzo può inficiare un buon sviluppo del linguaggio, la capacità di attenzione, di concentrazione, stimolo-risposta, ecc…
Com’è cambiata la vista ad oggi che l’uso della tecnologia è divenuto costante e quotidiano? Si sono avuti peggioramenti? Sono subentrate nuove malattie?
Sì, il prolungato utilizzo della tecnologia ha determinato un aumento esponenziale della miopia sia nei bambini che negli adulti, tutto collegato in base allo sforzo accomodativo che entra in gioco. La miopia è un difetto di vista che comporta una visione sfocata nella vista per lontano e si corregge con l’utilizzo di occhiali. Non va trascurata perché è collegata a un progressivo allungamento del bulbo oculare, che a sua volta determina altri fattori di rischio sullo status oculare da monitorare nel tempo: spessore retinico, papilla ottica, pressione oculare, ecc.. Inoltre, nel soggetto adulto c’è un avanzare della presbiopia: processo fisiologico legato all’età dovuto a una graduale perdita di elasticità del processo accomodativo che comporta l’incapacità di mettere a fuoco da vicino. Cambia, quindi, progressivamente la distanza per la messa a fuoco, infatti il soggetto tende ad allontanare gli oggetti e viene compensata dall’utilizzo di occhiali nella visione per vicino. Inoltre, l’esposizione alla luce ultravioletta può comportare un precoce invecchiamento del cristallino (cataratta) e di altre strutture oculari come la retina.
Per i bambini che non hanno ancora problemi di vista, è possibile prevenire?
È importante stimolare la visione del bambino in varie attività, che siano all’aperto o meno, che lavorino sullo sviluppo di tutte le funzioni cognitive, che nel caso specifico degli occhi non vadano a stimolare prolungatamente accomodazione e convergenza, bensì l’attenzione visiva, i vari movimenti oculari e la coordinazione occhio – mano o occhio – piede. Per cui è importante limitare quanto più possibile l’uso dei dispositivi elettronici (più è piccolo il bambino e più andrebbero limitati!) e stimolare la sua visione in varie attività, con vari giochi, sfruttando colori, forme, riconoscimento e riproduzione di immagini.
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