IL MATTINO
covid19
18.01.2022 - 10:39
Secondo il Tar, il contenuto della nota ministeriale «contrasta con la richiesta professionalità del medico e con la sua deontologia professionale imponendo, anzi impedendo, l'utilizzo di terapie eventualmente ritenute idonee ed efficaci al contrasto con la malattia Covid-19 come avviene per ogni attività terapeutica». Una battaglia portata avanti dal presidente dell'Ucdl Grimaldi che non ha nascosto la propria soddisfazione e la propria rabbia per quanto accaduto: «il Governo, andando a vincolare i medici, ha di fatto privato i cittadini delle cure domiciliari precoci - ha dichiarato Grimaldi - paralizzando la sanità territoriale, e portato al collasso il sistema ospedaliero, con tutte le drammatiche conseguenze che migliaia di famiglie conoscono purtroppo molto bene». Un approccio diverso alle cure domiciliari non avrebbe certo fermato le successive ondate, ma avrebbe aiutato - e non poco - ad attutire il colpo ed evitare un eccessivo carico ospedaliero? È quello che si chiedono in tanti. Allo stesso modo - ai principi della pandemia - una tempestiva chiusura della Val Seriana avrebbe potuto riscrivere e mitigare quella prima fase dell’emergenza in una zona che ha pagato un prezzo altissimo in termini di vite umane. «Sono emerse delle criticità per quello che riguarda l’applicazione del piano pandemico nazionale e ne sono emerse anche per quello che concerne il ritardo della zona rossa», ha spiegato il professor Andrea Crisanti, nominato dai pm di Bergamo che indagano per epidemia colposa. La tempestiva applicazione della misura restrittiva nell’area poteva salvare delle vite. Quante, per ovvie ragioni, il professor Crisanti non lo dice, perché è un «dato che va contestualizzato». Il dibattito politico si infiamma con Fratelli d'Italia che invoca le dimissioni del ministro Speranza: «La donna incinta di Sassari che, respinta al Pronto Soccorso per non aver fatto un tampone molecolare, subisce un aborto spontaneo. Il Tar che fa a pezzi il protocollo ‘tachipirina e vigile attesa’. Il caos sulle cifre fornite nella conferenza stampa di lunedì scorso. La gestione Speranza affianca un disastro dietro l’altro e ci domandiamo cos’altro debba accadere per l’unico epilogo possibile, le dimissioni. A questo si aggiunge il trend terze dosi nella campagna vaccinazione gestita dalla struttura commissariale: il nostro Paese si piazza al 17esimo posto. Lo sbandierato ‘modello Italia’ accompagnato alla retorica del governo dei migliori, si infrange contro la realtà, dura, degli errori», è il punto della deputata Lucaselli. Nel 2019 Speranza sosteneva - in riferimento a Salvini - che le dimissioni sono un atto di dignità. Sarà ancora della medesima opinione?
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