IL MATTINO
fuga di gas
13.12.2021 - 09:20
Una tragedia immane a due settimane dal Natale. Un boato spaventoso che sventra tre edifici, ne danneggia diversi altri e lascia solo fiamme, macerie e dispersi. La tranquillità di Ravanusa, cittadina di poco più di 10mila abitanti in provincia di Agrigento, è stata stravolta intorno alle 20.30 di sabato sera, quando un'esplosione ha devastato un intero quartiere. Il primo a chiedere aiuto, sui social, era stato il sindaco Carmelo D'Angelo: «C'è stato un disastro, ci servono uomini e mezzi meccanici». Tanti soccorritori, professionisti e volontari, sono arrivati da tutta la Sicilia e la scena davanti ai loro occhi è stata qualcosa di difficilmente descrivibile. «Sembra Beirut», aveva spiegato la sera stessa Salvo Cocina, capo del dipartimento regionale della Protezione Civile. Per domare le fiamme, altissime, ci sono volute oltre due ore e solo dopo si è potuto procedere con la ricerca dei dispersi, resa ancora più difficile dalla presenza di alcune sacche di gas. I soccorritori hanno iniziato a urlare tra le macerie, nella speranza che qualcuno potesse rispondere. Quando le speranze iniziavano a sembrare vane, intorno all'una di notte, alcune grida sono state udite dalle macerie e una donna è stata estratta viva. I soccorritori hanno continuato a scavare a mani nude per tutta la notte e per tutta la giornata di ieri, salvando un'altra donna ma recuperando tre cadaveri. Nel corso della notte sono arrivate anche altre squadre di soccorso, comprese unità cinofile con cani molecolari, oltre a Fabrizio Curcio e Guido Parisi, capi della Protezione Civile e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Le ricerche proseguiranno a oltranza, fino a quando non saranno ritrovati tutti i dispersi, mentre dalle macerie prosegue il silenzio assoluto. Intanto un altro corpo è stato individuato tra le macerie dell' esplosione a Ravanusa.
La Procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta per disastro e omicidio colposo, oltre a sequestrare un'area di ben 10mila metri quadrati. Con l'istituzione della zona rossa e di un piano antisciacallaggio, sono più di 100 gli abitanti sfollati. Ci vorrà tempo per stabilire con esattezza le cause della strage. In un primo momento si era pensato allo scoppio di una bombola, ipotesi improbabile vista la portata dell'esplosione. L'ipotesi principale per ora è un guasto ad una tubatura del metanodotto, con un accumulo di gas sotterraneo e forse una semplice chiamata di un ascensore a fare da innesco. Il guasto al metanodotto potrebbe essere stato causato da una frana, fenomeno molto comune in questo territorio a rischio idrogeologico. «Ora è il tempo della preghiera, della speranza e dei soccorsi. Poi faremo tutte le analisi del caso», ha spiegato il presidente della Sicilia, Nello Musumeci. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha invece contattato il sindaco di Ravanusa per esprimere vicinanza e solidarietà a tutta la comunità. Nel 2019, ultimo dato disponibile, si sono verificati nel nostro paese 157 incidenti legati al gas canalizzato di cui 16 mortali in aumento dall'anno precedente e 53 con esplosione /scoppio ma la gran parte è riferita in ambito domestico (caldaie, scaldabagni, cottura) e solo 11 alla rete di distribuzione di cui 2 su parte interrata, 5 su parte aerea; 3 sul gruppo di misura. Lo si legge nel rapporto del Cig, comitato italiano Gas che lo redige su mandato dell'Arera, l'autorità di regolazione per energia reti e ambiente che tiene conto degli incidenti nelle reti di distribuzione del gas naturale, le reti di distribuzione cittadine di GPL e di propano-aria. Scorrendo il rapporto che separa gli atti volontari (suicidi, tentati suicidi e atti dolosi) si rileva come gli infortunati sono stati 308 e 23 deceduti. Nel settore del GPL, risultano costanti gli incidenti registrati (da 112 a 113) e si registra un decremento del numero dei decessi (da 22 a 19). La principale causa degli incidenti si legge nel rapporto, "Il 22%, è attribuibile ad apparecchi non correttamente manutenuti e malfunzionanti, ricadono invece 19% degli incidenti e il 4% degli infortunati, nella evacuazione dei prodotti della combustione non idonea o mancante. L'installazione irregolare ha provocato il 12% degli incidenti, il 10% degli infortunati e il 39% dei deceduti. La carenza di manutenzione ha provocato il 10% degli incidenti e il 9% degli infortunati. L'uso scorretto o errata manovra è stata la causa del 2,5% degli incidenti; a ciò si unisce la disattenzione, causa del 4,5% degli incidenti".
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