IL MATTINO
Territorio
14.09.2021 - 13:43
«Certe cose si possono dire con le parole, altre con i movimenti, ma ci sono anche dei momenti in cui si rimane senza parole, completamente perduti e disorientati, non si sa più che cosa fare. A questo punto comincia la danza» affermava Pina Bausch, citata sulla pagina Facebook di “Spazi in movimento”, il festival dedicato alla danza e non solo.
Dal 17 settembre al 17 ottobre la città di Altamura, nel barese, ospiterà la prima edizione del festival “Spazi in movimento”, all’interno del quale si fonderanno tre linguaggi artistici diversi: la danza, la musica e la produzione video. Proprio quest’ultimo mezzo comunicativo ha scelto la città di Matera come musa ispiratrice, dedicandole un cortometraggio incentrato sul racconto del territorio, che include, in senso più ampio, l’intera area della Murgia. Grazie alla collaborazione con la materana scuola di danza di Mary D’Alessio, il cortometraggio si sviluppa attraverso un intenso lavoro sugli sguardi, sui sorrisi, sul movimento delle mani e sul coinvolgimento di artigiani locali che possiedono laboratori di oreficeria, che si occupano della lavorazione della ceramica, del ferro, della cartapesta e del disegno. «Il corto vuole raccontare il territorio della Murgia con una narrazione dei mestieri attraverso le mani. A questo progetto hanno collaborato due allieve della scuola di danza di Mary D'Alessio che hanno attraversato alcune zone della città, prediligendo il centro storico che si affaccia proprio sulla Gravina» ha spiegato l’organizzatrice Angela Calia, nonché danzatrice e ricercatrice.
Il cortometraggio sarà proiettato durante la serata iniziale del 17 settembre nell’ex monastero Santa Croce di Altamura.
Il programma, infatti, è fitto di eventi unici come workshop, proiezioni, performance e laboratori che hanno alla base la necessità di comunicare qualcosa: memoria, identità. La danza, dunque, diventa un mezzo messo al servizio del territorio; i corpi diventano voce per i luoghi che sembrano fare soltanto da sfondo, ma che ne diventano i veri protagonisti. «Mi piace pensare che i corpi quando attraversano questi luoghi possano renderli sempre diversi, particolari. Li vivono, li abitano e, in qualche modo, li trasformano. Vogliamo narrare la cultura del nostro territorio attraverso la danza, mediante linguaggi diversi, che non debbano essere necessariamente scritti, ma anche visivi come accade nei video performativi» ha spiegato l’organizzatrice.
Il festival è soltanto l’ultimo step di un percorso molto più articolato nato nel 2017, in seguito alla partecipazione al bando Pin della regione Puglia che aveva l’obiettivo di esaltare il territorio attraverso metodi comunicativi innovativi. Ed è quello che l’associazione Corpi Narranti ha deciso di fare, proponendosi di usare la video-danza come nuovo strumento di marketing territoriale e culturale.
Accanto alla proiezione dei cortometraggi dedicati all’area della Murgia, troviamo un altro fiore all’occhiello del festival: la partecipazione di Kenji Takagi, già danzatore della compagnia di Pina Bausch, ora freelance e coreografo, in qualità di performer e “insegante” all’interno di un workshop pensato per gli amanti della danza e delle arti in generale.
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