IL MATTINO
Potenzacittà
26.07.2021 - 15:50
Da Vincenzo De Luca al De Luca di stanza a Messina, quotidianamente siamo in presenza di sindaci, presidenti di giunte regionali o assessori che - a ragion veduta o meno - talvolta si spingono oltre il politicamente corretto, oltre la soglia di guardia, per esternare un pensiero, una critica o denunciare la gravità di una situazione. A Potenza il luogo del "misfatto" è il "Parco dei Comuni", opera fortemente evocativa e simbolica per la Basilicata tutta, l'oggetto della polemica è un canestro del campo di basket ed il protagonista è il primo cittadino Mario Guarente. Non spetta a noi giudicare se sia stato o meno istallato in maniera corretta, se sia stato o meno vittima di una "bonaria schiacciata" degna del miglior Danilo Gallinari in salsa potentina o se sia stato effettivamente oggetto di un atto vandalico. È certo che il duro sfogo del sindaco esula il caso di specie per abbracciare un tema ben più esteso e complesso: dal senso civico dei potentini al rispetto degli spazi comuni e dei beni pubblici. Medesime "aggressioni" sono state puntualmente segnalate e condannate a mezzo social dallo stesso Guarente. «Visto lo schifo che combinano di notte alcuni animali (è l'unico modo per definire certi imbecilli incivili), domani saranno emanate due ordinanze per disciplinare meglio parchi e centro storico, con tanto di sanzioni salatissime per chi trasgredirà! Vergognatevi, non siete degni di vivere in questa città!», 20 maggio 2020. «Faccio mia una frase più che mai appropriata in questo momento: a voi, definirvi umani, sarebbe un oltraggio alla biologia! Siete la vergogna della nostra città e dell'umanità!», 30 luglio del 2020 all'indomani della distruzione delle panchine nel centrale parco di Montereale. Non abbiamo dimenticato neppure il: «Si tratta di 6 artisti», riferendosi ai giovani che per un periodo hanno imbrattato il centro storico con bombolette spray, lo stesso sindaco che anni addietro con tuta da imbianchino, rullo e pittura provava a dare il buon esempio. All'appello-condanna di Guarente, a prescindere dal lessico utilizzato nella sua premessa o dal caso specifico del canestro, che poteva avere le sembianze di una panchina o di una fioriera, in qualsiasi altro rione o parco, il popolo del web (dai gruppi alle pagine social) si è schierato con il sindaco della città Capoluogo, evitando di cadere nei soliti tranelli di chi non guarda la luna perchè eccessivamente concentrato a guardare il dito. «Non sarà, quello del Sindaco Guarente, un linguaggio"istituzionale" ma, sicuramente, descrive appieno quella che è una triste realtà!», «Vi scandalizzate di più che Mario Guarente abbia usato dei termini un po’ crudi e non che la nostra città è continuamente vittima di atti di vandalismo dei cittadini stessi. È assurdo», «Beh politicamente opposti con il Sindaco ma questa volta gli dò ragione e non facciamo i moralisti solo perché è un'istituzione per me ha fatto bene ad usare certi termini», «Un Bravo al sindaco. Post ok e azzeccatissimo», «Condivido forma e pensiero !», «Noi del parco Elisa Claps abbiamo ripulito dalle erbacce, zappato ,comprato piante e fiori, innaffiato regolarmente! Hanno distrutto tutto! Il parco più bello di tutta la città! Finalmente sentiamo la rabbia provata da noi e ben vengano le risoluzioni prese dal Sindaco Mario Guarente!» Alcuni dei commenti.
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