IL MATTINO
inchiesta/5
20.11.2020 - 17:48
Abbiamo raggiunto telefonicamente Livio Valvano, sindaco di Melfi, ovvero del terzo comune lucano per numero di abitanti per analizzare la situazione dell'area nord della Basilicata. Il quadro che emerge è abbastanza eloquente: l'area nord è stata abbandonata. «Noi sindaci viviamo una situazione drammatica: non abbiamo strumenti, siamo costretti a redigere ordinanze talvolta contrarie alla legge dello Stato e dobbiamo affidarci all'intuito, al buon senso o alla fortuna per cercare di individuare rapidamente dei focolai ed isolarli adeguatamente». Limitatamente alla questione del domicilio e della residenza di un soggetto risultato positivo al tampone il primo cittadino di Melfi è consapevole del fatto che per gestire in maniera corretta la quarantena e ricostruire la catena dei contatti sarebbe ottimale che ci fosse corrispondenza tra il domicilio e la residenza e concorda sul fatto che il domicilio sia un parametro essenziale per sapere quanti siano effettivamente i cittadini positivi al Coronavirus in un dato territorio. Melfi a differenza di altre realtà della Basilicata ha numeri molto importanti e perciò è lo stesso Valvano a precisare che: «Capisco che in alcuni comuni un residente positivo domiciliato in un altro comune lucano o addirittura fuori regione possa rappresentare il 100% e quindi possa essere un dato palesemente evidente. Sulla scorta della mia esperienza quando aumentano i numeri non è possibile avere contezza della situazione». Limitatamente all'area nord della Basilicata è lo stesso Valvano a fare il punto della situazione: «La Usco che ha sede a Rionero e che è preposta alle attività di screening per l'area nord della Basilicata, per intenderci parliamo di circa 90 mila abitanti, può espletare solo 45 tamponi al giorno. Ritengo che questa sia una situazione molto allarmante. E mi domando: come pretendiamo di gestire la popolazione scolastica se solamente nel comune di Melfi, escludendo le scuole superiori, abbiamo circa 1.800 alunni?». Questo è il vero problema per il sindaco Valvano: «In Basilicata non abbiamo test rapidi». Infine occorre fare anche un'altra riflessione: «Se dovessimo essere dichiarati con ordinanza ministeriale zona rossa, le scuole materne, le scuole elementari e la prima classe delle scuole medie prevedono la didattica in presenza e pertanto come pretendiamo, almeno in Basilicata, di gestire questa situazione?. I sindaci hanno divieto di fare ordinanze contrarie alle norme sul Coronavirus disposte dallo Stato, ma nel momento in cui il sistema sanitario regionale non applica le linee guida dello Stato, noi sindaci, per il bene della comunità, siamo costretti ad intervenire nostro malgrado anche in ritardo rispetto all'evidenza di un problema con delle ordinanze illegittime e siamo soggetti al richiamo dei prefetti oltre che al giudizio dei cittadini». E sullo stabilimento della Fca: «All'interno dell'azienda vengono rispettati rigidi parametri di sicurezza. Ci si concentri sulle modalità dei trasporti dei dipendenti da e per lo stabilimento». (continua)
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