IL MATTINO
RIGENERAZIONE URBANA
23.10.2020 - 17:06
La redazione ha contattato Andrea Paoletti di Wonder Grottole, l’impresa sociale che ha catturato l’attenzione di network internazionali, perché raccontasse il progetto. Una filosofia ben precisa legata al turismo, alla sostenibilità e alla creazione di un impatto sul territorio. Nella Wonder Residenza sono ospitati ogni due mesi un innovatore sociale, un artigiano o un professionista per sviluppare un progetto per la comunità. L’ultimo esempio? Un apiario integrato, nato dalla collaborazione con un ingegnere monzese e un innovatore siciliano giunti nel cuore della Basilicata per permettere di godere degli effetti benefici dell’apiterapia.
Da dove è arrivata l’ispirazione per Wonder Grottole e quali sono i valori che hanno portato alla sua creazione?
«Abbiamo creato Wonder Grottole per sperimentare il cambiamento, testando soluzioni pratiche all’interno di un’area soggetta allo spopolamento, per sviluppare un modello che possa essere scalato e usato anche in altri contesti, poiché solo in Italia sono circa 6000 i paesi che vivono questa criticità.
Con Wonder Grottole abbiamo utilizzato lo strumento del design strategico per lavorare con una visione chiara: riabitare il centro storico di Grottole, dando nuova vita agli edifici, riattivando la comunità locale e attraendo nuovi abitanti.
I nostri valori sono apertura culturale, coraggio e collaborazione».
In cosa si distingue rispetto all’accoglienza turistica “tradizionale” la visione di Wonder Grottole?
«Wonder Grottole non inventa nulla, parte da ciò che già esiste, persone, abilità, competenze, attitudini del luogo, crea un “mix da cortocircuito” (il designer con l’apicoltore, il pompiere con il contadino, il musicista con il ceramista) e genera nuove narrative. Usiamo gli strumenti digitali per portare Grottole ovunque, abbiamo persone che ci seguono e che ci scrivono da ogni angolo del mondo».
Il vostro progetto è arrivato più volte all’attenzione della stampa internazionale, cosa pensate che possa aver suscitato l’interesse di questi network sul piccolo Comune di Grottole?
«La semplicità, l’autenticità di quello che siamo e raccontiamo. Wonder Grottole racchiude un patrimonio infinito, un’esperienza di “living culture”. Patrimonio sedimentato di secolo in secolo, di famiglia in famiglia. Da questo autunno è possibile vivere con noi l’esperienza della vendemmia e della raccolta delle olive. Attività “normali” per chi vive da sempre in paese, eventi “eccezionali” per chi arriva da fuori. Con Wonder Grottole ci si può avvicinare alla normalità e semplicità della vita rurale, all’osservazione della natura e alla comprensione dei suoi ritmi, alla consapevolezza dell’uomo e del suo impatto nel mondo. La stampa apprezza tutto questo: la socialità mediterranea, lo spirito del vicinato, la storia del paese, la bontà dei prodotti e la cultura del borgo».
Credete che l’eco di Matera2019 possa aver influito positivamente sulla rinascita di altri borghi lucani, compreso il vostro?
«Matera2019 è stato un volano per tutta la Basilicata, ma non si può parlare di rinascita dei borghi. Quello che noi abbiamo cominciato a Grottole è un processo e i dati positivi di numero di case recuperate, percentuali di nuovi impieghi generati, potenziamento delle infrastrutture, si potranno registrare solo nel lungo periodo.
Matera2019 ha posizionato il nostro territorio in un immaginario più ampio rispetto a quello italiano».
Che percezione avete del vostro rapporto con la popolazione di Grottole e con i visitatori? Com’è stato accolto il progetto?
«Come in ogni paese: c’è chi ne parla con fierezza, chi con consapevolezza, chi giusto per parlare. Ma tutto questo, penso sia un bene. Abbiamo creato un nuovo “argomento”. Da quando abbiamo iniziato a lavorare a Grottole abbiamo reso il processo aperto a chi voleva farne parte, abbiamo cercato di essere inclusivi rispetto a ogni fazione politica (in un paesino le dinamiche politiche sono “pesanti”) e abbiamo cercato di ascoltare e aiutare a trovare possibili soluzioni ai problemi.
La nostra impresa sociale ha l’obiettivo di valorizzare il patrimonio del paese e della sua comunità, vanta un gruppo di circa cento abitanti che formano il “club di Wonder Grottole”, affezionati e sostenitori del progetto. Persone con cui abbiamo creato un rapporto di fiducia e con cui condividiamo visioni da meraviglia (wonder, appunto) per il paese».
L’estate 2020 trascorsa all’insegna della fase di convivenza con il Covid-19, come è stata vissuta a Grottole e quale è stata la vostra esperienza?
«Questa è stata la prima estate nella nostra Wonder Casa inaugurata appena prima dello scoppio della pandemia. Abbiamo ospitato persone da varie parti d’Italia, creando pacchetti dalla durata di una settimana. Gli ospiti hanno potuto immergersi nella cultura del paese evitando troppi incontri nel rispetto delle misure anti-contagio, si sono goduti la bellezza del borgo rimanendone affascinati».
Cosa significa far parte di Wonder Grottole? Se doveste descriverla con un unico termine, quale usereste?
«MERAVIGLIA. Con Wonder Grottole vogliamo creare meraviglia partendo dalla cultura vitale esistente».
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