IL MATTINO
Salute
13.10.2020 - 16:45
Anche quest’anno il Paese, nel mese di ottobre, abbraccia la tematica della prevenzione del tumore al seno con la campagna “Nastro Rosa” della Lilt – Lega italiana per la lotta contro i tumori. Un male che si è attestato come il tumore più frequente, difatti diagnosticato lo scorso anno a circa 53 mila italiane. Ne hanno avuto esperienza diretta un gruppo di donne che, nel 2017, si sono unite in uno spirito di condivisione e solidarietà e hanno istituito a Marconia — frazione del comune materano di Pisticci — l’associazione “Agata – Volontari contro il cancro”. Il Mattino ha intervistato la presidente Mirna Mastronardi.
La prevenzione è l’arma più forte di cui una donna può munirsi. Quali sono i comportamenti e le accortezze da mettere in atto per una maggiore tutela dai tumori mammari?
«La campagna di sensibilizzazione di “Agata – Volontari contro il cancro” non punta l’attenzione su fiocchetti rosa o cuoricini che possono dire poco o niente. Quello su cui ci focalizziamo è la necessità di volersi più bene. Regalarsi un controllo – spieghiamo durante ogni nostra iniziativa finalizzata alla prevenzione – equivale ad amarsi di più, perché un controllo può salvare la vita. A partire dall’autopalpazione, con poche semplici mosse, fino ad esami diagnostici più approfonditi: nulla va trascurato al fine di battere sul tempo la neoplasia più dolorosamente diffusa nella popolazione femminile».
Tanti i traguardi raggiunti e i servizi offerti: una linea telefonica a cui potersi rivolgere; l’ottenimento dall’Asm Matera a un accesso prioritario ai prelievi ematici per i pazienti in trattamento chemioterapico; l’accompagnamento — tramite un mezzo di trasporto acquistato mediante raccolta fondi — ad effettuare le terapie; il progetto “100 parrucche per 100 sorrisi”. Quali i prossimi obiettivi?
«In appena tre anni Agata ha raggiunto traguardi straordinari, grazie ad un infaticabile nucleo di volontari, ma anche al sostegno delle nostre comunità. Offriamo servizi gratuiti per i malati, finanziandoli con le donazioni spontanee di quanti ci vogliono bene. Crediamo tanto nella nostra mission e nemmeno il lockdown ha stoppato i nostri servizi; il cancro non si sarebbe fatto fermare dal Covid. Siamo scesi in campo finanziando una navetta privata che ha continuato ad accompagnare i pazienti presso l’Irccs Crob per i trattamenti. Non abbiamo smesso di donare parrucche alle donne in chemio, in cambio di un semplice sorriso. Oggi questo progetto è stato oggetto di un nuovo finanziamento da parte della Tavola valdese – 8xmille. E’ giusto che in questa fase la paziente si concentri solo su se stessa e i propri affetti. Alle spese può pensarci Agata. Progetti per l’immediato futuro? Potenziare le giornate di prevenzione in cui regaliamo controlli gratuiti sia alle donne che agli uomini».
Il fondo “Continuo a vivere per aiutarti” — costituito nel gennaio 2018 — è un modello di solidarietà, che concatena persone e storie. Quali sono i valori cardine di Agata?
«Il cuore pulsante di Agata è fatto di amore, solidarietà e speranza. Quando siamo nate ci siamo dette di voler passare il favore che altri avevano fatto a noi quando ci siamo ammalate. Un paziente oncologico non può e non deve viaggiare da solo; durante il percorso i viaggi sono tanti, da quelli per gli esami, a quelli per le terapie, seguiti dai controlli in follow up. Se si considera che il metapontino dista 150 km dal polo oncologico lucano, è facile comprendere quanto si possa aver bisogno di aiuto. Al fondo “Continuo a vivere per aiutarti” confluiscono le donazioni che riceviamo in memoria di chi non c’è più e che aiuteranno i percorsi di cura dei nuovi malati, in un immaginario filo di amore che lega chi ci è stato strappato via dal cancro con chi combatte oggi contro la malattia».
Quali conseguenza ha indotto la pandemia sulle vostre attività quotidiane?
«Quando è stata dichiarata la pandemia, ci è sembrato di ritrovarci a camminare nelle sabbie mobili. Paura del contagio, spostamenti bloccati, volontari estromessi dai reparti. Gettare la spugna in quel momento sarebbe stato semplicissimo e in fondo anche comprensibile. Ma niente di quello che Agata fa ogni giorno è semplice e allora ecco che, con il nuovo straordinario consiglio direttivo, ci siamo fatti carico di nuovi impegni di spesa e non abbiamo lasciato che uno solo dei nostri malati si sentisse abbandonato. Nemmeno una delle nostre attività è stata sospesa».
Come un cittadino può concretamente sostenere il vostro operato?
«Il modo più semplice è donare ad Agata il 5xmille, con una firma che non costa niente e può aiutarci a fare tantissimo (codice fiscale 90026140773). Anche piccole donazioni tramite iban o il nostro sito, www.agatacontroilcancro.it, possono fare la differenza».
La presidente Mastronardi conclude ringraziando per i tanti gesti e le donazioni ricevuti da parte di persone semplici, che nel piccolo donano ciò che gli è possibile e suggerisce alla Regione di mostrare una maggiore attenzione verso le necessità dei pazienti oncologici e di quelle associazioni che, come Agata, sopperiscono in proprio a carenze che rischiano di restituire un messaggio di abbandono a chi lotta contro la malattia.
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