IL MATTINO
Ambiente
25.08.2020 - 17:28
Ferrante De Benedictis è un ingegnere lucano, presidente dell’Associazione Giovani Ingegneri di Torino, città dove vive e lavora. Ha dedicato i suoi studi all'Ingegneria Meccanica indirizzo energia, conseguendo il titolo di dottore di ricerca in Energetica. Ha partecipato come delegato nazionale al World Energy Congress tenutosi a Roma ed è attualmente membro del “Future Energy Leaders Community” del World Energy Council. Le competenze sviluppate nell'ambito energetico e in quello delle fonti rinnovabili lo hanno portato ad occuparsi di produzione di energia da fonti rinnovabili e di questioni inerenti alla generazione distribuita. È autore di decine di pubblicazioni scientifiche per riviste e convegni internazionali sui temi energetici, ha lavorato inoltre in diversi progetti di ricerca nazionali e internazionali. La sua ultima "creatura" è "L'uomo custode della natura. Un viaggio alla scoperta della conservazione dell'ambiente", libro che presenterà nella sua Basilicata oggi, 25 agosto, a Policoro e domani, 26 agosto, a Matera.
"L'uomo custode della natura. Un viaggio alla scoperta della conservazione dell'ambiente" la sua ultima fatica letteraria. Come è possibile educare l’uomo nei confronti di se stesso?
«Vede la mia è un po’ una provocazione, la natura non si salva se non si salva l’uomo, ed invece oggi stiamo assistendo ad una umanizzazione del mondo animale ed una animalizzazione dell’umanità. Occorre ripensare il rapporto tra uomo e natura e questo lo si potrà fare solo attraverso un’azione educativa, ossia di riscoperta di valori e principi che per secoli hanno accompagnato l’uomo nel suo percorso storico e culturale».
Qual è la considerazione attuale della natura?
«La natura oggi apparentemente divinizzata è finita per essere considerata come un oggetto, un gigantesco serbatoio dal quale attingere risorse, solo estendendo il concetto di comunità alla terra e alle sue creature potremmo conservare e custodire la natura».
La questione energetica al centro del patto tra natura e uomo. Qual è il suo ruolo?
«Troppo spesso quando si parla di ambiente, e di ecologia non si considera un aspetto centrale che è quello energetico, l’energia rappresenta la sfida più entusiasmante alla quale siamo chiamati a dare risposte, dalle scelte energetiche dipenderà molto del futuro sostenibile del nostro pianeta. L’energia rappresenta l’opportunità di coniugare ambiente e sviluppo, natura e crescita».
La Basilicata e il tema ambientale: la situazione attuale
«La Basilicata è stata da sempre terra dai forti contrasti, un territorio ricchissimo di emergenze naturalistiche ed anche teatro di colossali scempi ambientali, come la valle del Basento, considerato uno dei siti a più alto inquinamento d’Italia e la Valle dell’Agri con i suoi pozzi e le sue ciminiere. Senza dimenticare che la nostra regione custodisce qualcosa di ancor più prezioso, che sono i suoi borghi, le sue tradizioni e la sua storia, salvare l’ambiente dimenticandosi di custodire e conservare la storia, le tradizioni e le comunità che abitano un territorio significa snaturarlo».
Quanto è importante il contributo di “Nazione Futura” nel suo mondo? Cosa si propone di ottenere questo movimento?
«Importantissimo, il lavoro culturale che abbiamo avviato deve proseguire con sempre maggiore determinazione con l’obiettivo di arricchire il dibattito e fare da pungolo per la politica, politica che onestamente appare sempre più in difficoltà nel comprendere i bisogni reali e dunque nell’avanzare proposte di medio lungo periodo. Rimettere al centro del dibattito politico temi come l’ambiente, la sovranità e l’Europa è di fondamentale importanza. È solo attraverso una comprensione piena dei fenomeni culturali che hanno determinato l’attuale scenario che potremmo individuare soluzioni efficaci per uscire dalla crisi che stiamo vivendo».
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