IL MATTINO
Cultura
04.07.2020 - 20:02
“Il tempo sospeso, immobile, sprecato, impegnato, donato, mortale… È il nostro tempo vissuto.”
Questo l’incipit di CoronaBook-20. Vaccini di scrittura creativa edito da Edigrafema, scaricabile gratuitamente dal sito della casa editrice, frutto di un’idea nata in un tempo sospeso, quello della pandemia, in cui tutti hanno dovuto mettere le proprie vite in stand-by. In questa pausa forzata dai ritmi quotidiani, è proprio la percezione del tempo a cambiare: si vive nell’attesa di qualcosa, sebbene non si capisca bene cosa, le giornate sembrano durare in eterno, scivolano senza riuscire ad afferrarle.
Era il 20 marzo di questo strano 2020 quando la casa editrice materana lancia un’iniziativa singolare: comporre un racconto in cui descrivere le emozioni e le sensazioni di questo tempo sospeso. Il fil rouge dei racconti è proprio il Tempo, una sorta di entità che non vediamo, ma sentiamo addosso a causa di uno stravolgimento di abitudini e priorità. Le giornate sembrano avere delle dinamiche diverse, si attendono le 18 per scoprire la gravità di un virus che è comparso in modo inaspettato e violento. Sono tante le informazioni che arrivano attraverso i media, si inizia a parlare di infodemia, una circolazione smodata di notizie, non sempre verificate, continue e martellanti, di cui si è stufi ma di cui si ha incomprensibilmente bisogno. «Il televisore, che continuava a riversare numeri e fatti. I contagiati, i guariti, i morti. Venivano elencati in quest’ordine. E poi le storie, strazianti o eroiche. Mai normali, come la sua», riporta uno degli autori nel suo racconto. Ogni autore, lucano, pugliese, romano o bolognese, racconta le sensazioni vissute, riporta una sua giornata tipo, racconta la sofferenza fisica e psicologica, la solitudine, il senso di abbandono, ma anche la riscoperta della lentezza, della vicinanza familiare, di un nuovo modo di vedere e apprezzare i propri cari.
Autori già noti a Edigrafema, ma anche nuovi, provenienti da regioni e città diverse, unite dall’esigenza di esprimere il disagio di una condizione nuova e dalla voglia di condividerla con i propri lettori. «L’idea è nata nel momento in cui tutte le attività sono state bloccate, creando una sensazione di smarrimento per noi come casa editrice e per i nostri autori. Abbiamo voluto coinvolgerli per provare a scollarci di dosso questo clima di incertezza, dovuto anche al blocco delle nuove uscite. Volevamo continuare ad essere “casa” editrice nel senso profondo del termine, e diventare una valvola di sfogo per i nostri autori e per chiunque ne sentisse il bisogno. Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto, perché sono stati davvero tanti a voler dare voce alle proprie emozioni, anche persone che si sono cimentate per la prima volta nella scrittura».
Un modo per lasciare una traccia del periodo vissuto, che faccia anche da monito per il futuro. L’editrice Antonella Santarcangelo crede molto nella funzione quasi pedagogica dell’e-book: è importante che non si dimentichi la cosiddetta fase uno, l’isolamento, il senso di incertezza; senza creare angoscia, ma esortare alla prudenza. Un e-book che ci permette di ritrovare nelle parole di quarantaquattro autori, di ogni età e provenienza, sconosciuti per noi, emozioni comuni alle nostre. Offrire conforto e confronto, questo l’obiettivo primario che spiega anche la scelta di rendere l’e-book fruibile a tutti e quindi gratuito: «Abbiamo optato per una diffusione gratuita dell’e-book, pur consapevoli dell’importanza di riconoscere il valore del lavoro nel mondo della cultura. Sappiamo che ora più che mai questo settore ha bisogno di ricevere i riconoscimenti che merita, anche economicamente, ma crediamo che in un periodo di crisi come questo si debba superare anche questo principio. Il nostro obiettivo è arrivare a più persone possibile, senza “presentare il conto”. Speriamo, in futuro, di riuscire a realizzare anche una versione cartacea dell’e-book e magari di devolvere in beneficenza il guadagno dalle vendite».
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