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L'epidemia da Covid-19

Il principio aggregante dello sport durante il divieto di aggregazione

Veicolo di inclusione, partecipazione e aggregazione sociale, nonché strumento di benessere psicofisico e di prevenzione

Il principio aggregante dello sport durante il divieto di aggregazione

Il ruolo chiave dello sport riguarda proprio la sua funzione di aggregazione e integrazione. Il CONI scrive sul Bilancio del 2016: “Lo sport è un veicolo di inclusione, partecipazione e aggregazione sociale nonché uno strumento di benessere psicofisico e di prevenzione. Inoltre, svolge un ruolo sociale fondamentale in quanto strumento di educazione e formazione che permette lo sviluppo di capacità e abilità essenziali per la cresciate equilibrata di ciascun individuo”. “Utilizzare il potenziale dello sport per l’inclusione sociale, l’integrazione e le pari opportunità produce una società più integra e promuove un senso comune di appartenenza e partecipazione”. Perché l’inizio del campionato è stato un errore? Il coinvolgimento inevitabile dello sport non avviene esclusivamente tra gli atleti, ma anche e soprattutto negli “sportivi”: un pubblico seppur non occupa gli spalti degli stadi in questo periodo di emergenza da pandemia Covid-19, manifesta comunque un forte interesse tipico e legittimo degli appassionati di calcio. Sottovalutare il potere trascinante dello sport ha procurato errori di non poco conto. Ieri la vittoria della Coppa Italia ha fatto saltare completamente le misure di sicurezza. “Napoli” non si è limitata a guardare la partita dal proprio divano di casa ma è scesa in piazza occupando in maniera “disastrosa” i vicoli stretti delle città andando contro qualsiasi principio regolamentare stabilito per il contenimento di questa pandemia. Stessa cosa avvenuta in campo, dove i festeggiamenti tra i giocatori e gli addetti presenti non sono stati di certo limitati. Cosa ci si aspettava? Che il buon senso umano prevalesse sull’istinto passionale stimolato dallo sport? Non è questo il mondo in cui pensare di affidarci ad individuali ragionamenti filosofici del bene per sé stessi e per gli altri, ma spero non sia nemmeno questo il mondo che necessiti di una dittatura per lo stesso rispetto di sé stessi e degli altri. La ripresa, il r-inizio, rappresenta una possibilità esigente per evitare il crollo economico totale, ma purtroppo non è la vittoria contro la guerra Coronavirus: quella per il momento appartiene alle nostre responsabilità. In questa occasione il principio aggregante dello sport si è dimostrato tale e soddisfacente, ricordandoci di quanto possa essere bello e coinvolgente appartenere ad una squadra, tifare una squadra, dedicarsi con passione a ciò in cui si crede ed essere sportivi, ma che sia avvenuto durante il divieto di aggregazione è stato un fallimento. In conclusione, cosa ci si aspetterà per la riapertura delle discoteche? Che si scelga di pagare entrata e cocktail per restare a distanza metri, con mascherina e senza possibilità di dialogo per l’alto volume della musica? Andrebbe contro il principio stesso di trascorrere la serata in discoteca anziché sul balcone della propria abitazione. Sarebbe un po' come porgere dell’acqua agli assetati senza permettergli di bere. Ma quelle in questione non hanno nulla a che vedere con “l’acqua”, e noi non siamo degli “assetati”. L’uomo attuale non è in grado di comprendere le possibilità ricevute e gestire le proprie libertà. Sembra sia divenuto necessario educarci come popolo prima di renderci liberi, soprattutto in una situazione in cui la propria vita dipende dalla responsabilità altrui oltre che propria.

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