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Azzardo Basilicata

Coronavirus e gioco d'azzardo. La denuncia di Cusato: bloccare la vendita dei gratta e vinci ancora acquistabili e oscurare i server delle scommesse online sui numeri del Covid

Un gruppo di associazioni ha richiesto la requisizione del jackpot del Superenalotto per destinarlo agli ospedali del Sud e alla Protezione civile

Michele Cusato presidente di “Famiglie fuori gioco”

Michele Cusato presidente di “Famiglie fuori gioco”

Il Superenalotto è sicuramente uno dei giochi d’azzardo più comuni che vede il coinvolgimento di milioni di scommettitori. Il 21 marzo l’ultima estrazione, con un jackpot di circa 35 milioni di euro. La sospensione è stata indetta per evitare che i funzionari e gli addetti alle estrazioni siano posti a rischio contagio. Qualche giorno fa la proposta di Riccardo Vizzino, presidente dell’associazione Il dado, riguardante la requisizione del jackpot del Superenalotto per rinforzare le strutture sanitarie del Meridione. La lettera, condivisa anche dal presidente dell’associazione Famiglie fuori gioco Michele Cusato, è stata inviata al premier Conte, a vari ministeri tra i quali quello della Salute e ai governatori delle regioni Basilicata e Campania. Il mattino ha intervistato Cusato, da anni impegnato in una battaglia silenziosa ma concreta contro il gioco d’azzardo, per comprendere la reale fattibilità della petizione e della condizione attuale del gioco d’azzardo ai tempi del Covid-19.

Trentacinque milioni di euro per l’acquisto di materiale sanitario, l’aumento di posti letto di terapia intensiva e l’organizzazione di nuclei operativi regionali, l’intero jackpot a disposizione del Sud. Secondo lei è fattibile?

«Volere è potere. Per quanto mi riguarda è una scelta doverosa, al momento non si può giocare, questi soldi sono fermi lì, destinati al solo jackpot. Sarebbero fondamentali questi 35 milioni di euro per le nostre regioni ma anche per la Protezione civile. Non è una cosa impossibile, bisognerà solo ripartire da zero una volta passata l’emergenza azzerando il jackpot».

In questa chiusura forzata tutte le tipologie di gioco d’azzardo sono state sospese, eccetto i gratta e vinci e il gioco online. Una contraddizione molto forte in questo periodo storico.

«I tabacchini sono aperti, e ci sono dei veri e propri assembramenti all’interno di essi. Anziani e giovani che giocano. Faccio una vera e propria richiesta alle istituzioni per salvaguardare la vita di questi giocatori: i gratta e vinci non scadono mai, blocchiamoli, togliamoli dal commercio temporaneamente. Verranno ristabiliti una volta in cui sarà tutto finito. Le persone sostano all’interno dei tabacchini, e uno tira l’altro attendono il gratta e vinci vincente e così per ore e ore. Nessuno prende e porta a casa il gioco, tutti si fermano in loco. È inaccettabile, un controsenso assurdo. I siti online, un’altra piaga del gioco d’azzardo. Molti siti sono chiusi, le scommesse sportive infatti non vengono più realizzate data la mancanza di eventi. Ma, soprattutto all’estero, ci sono scommesse macabre sul numero dei morti Covid, sul numero dei guariti. Scommettono su tutto. Dobbiamo bloccarli, diamogli un limite, oscuriamo i server».

Come associazione, come state procedendo? I gruppi di auto mutuo aiuto e i colloqui psicologici proseguono anche online?

«I gruppi sono attivi su Skype, sulla mia pagina Facebook invece c’è sempre un numero attivo 24 ore su 24 per qualsiasi problema imminente. Abbiamo due psicologhe attive della nostra associazione che continuano a seguire tutti coloro che chiedono un aiuto concreto. Pur non facendo uso di sostanze, ci sono tremende crisi di astinenza, è difficile in questi giorni di chiusura forzata. Cerchiamo di stare vicini il più possibile, pur filtrando il nostro aiuto tramite il telefono e il computer. Con l’85 per cento dei nostri utenti stiamo continuando senza problemi i nostri incontri. Speriamo davvero di ritornare ad incontrarci dal vivo presto».

 

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