IL MATTINO
L'epidemia in Basilicata
24.03.2020 - 20:21
Gelsomina Sassano
MARSICO NUOVO - C’è molta preoccupazione tra i sindaci della Val d’Agri per la crescita dei numeri di contagi in questa ampia area della Regione. Il sindaco di Marsico Nuovo, Gelsomina Sassano, raggiunta telefonicamente, ci tiene a sottolineare l’impegno per la tutela delle persone anziane e sole, che non hanno accanto dei familiari: «A Marsico Nuovo era già attiva la campagna “Un anziano per amico”, un’assistenza per ultrasessantacinquenni portata avanti grazie ai volontari del servizio civile, al momento sospeso, ma che continuano ad aiutarci nell’affrontare questo momento difficile. L’assistenza che offriamo consiste nella consegna a domicilio dei farmaci e della spesa, per chiunque ne avesse bisogno. Stiamo ricevendo grande supporto dalla Polizia locale e dai Carabinieri, che ci sostengono nel controllo di un territorio molto vasto, 101 chilometri quadrati di estensione, oltre che nell’assistenza in caso di necessità. La popolazione marsicana si sta attenendo alle regole che sono state imposte dal governo nazionale e regionale, già a partire dal momento del rientro in regione. Infatti, i nostri concittadini rientrati dal nord Italia hanno comunicato la loro partenza e il loro arrivo nel territorio comunale alle autorità competenti, scegliendo in molti casi la quarantena in case disabitate di proprietà della loro famiglia e non, per tutelare i propri familiari ed evitare eventuali contagi. Un atteggiamento prudente che abbiamo cercato di promuovere e supportare fornendo il nostro aiuto anche nella ricerca di case in cui soggiornare. La tutela del cittadino passa, inoltre, nell’attenersi rigorosamente alle regole per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti per coloro si trovano in quarantena volontaria o per i casi già accertati di positività».
Il sindaco di Marsico Nuovo, inoltre, esprime la sua preoccupazione per la situazione del nosocomio di Villa d’Agri, le cui attività sono state momentaneamente sospese in seguito a dei casi di positività ai test da Coronavirus riscontrati all’interno dello stesso, che hanno portato alla sanificazione degli edifici. «Ci troviamo al momento senza presidio sanitario: chi dovesse contrarre il Coronavirus o anche semplicemente necessitasse di un controllo medico di routine potrebbe ritrovarsi a non avere assistenza medica immediata. Non dimentichiamo che la Val d’Agri, oltre ad essere molto popolosa, ospita il Centro Oli di Viggiano, che seppur con una riduzione delle sue attività, è ancora attivo. In questo senso, l’ospedale ricopre l’importante ruolo di difesa della salute dei cittadini, in quanto rientra nel piano di emergenza del Cova di Viggiano in caso di incidenti. È impensabile che dopo una settimana un ospedale sia ancora chiuso; tra l’altro si tratta di una struttura che aveva la disponibilità di locali già pronti per poter essere utilizzati al meglio in questa emergenza, come l’ex punto nascite che poteva essere anche essere adibito a terapia intensiva in via preventiva, o anche la struttura prevista per la lungodegenza per l’Alzheimer, che potevano essere completati in poco tempo. Si è invece scelto di intervenire su altre strutture come quella di Venosa o Pescopagano, abbandonando ancora di più il nosocomio di Villa d’Agri».
Il sindaco conclude con un appello ai suoi concittadini ad avere pazienza per superare insieme questo periodo complesso e ai fuorisede di evitare di fare rientro in un momento delicato, seppur riconoscendo il grande sacrificio nello stare lontano dalle proprie famiglie, «Purtroppo, paghiamo il prezzo dell’emigrazione di tanti giovani del nostro Comune e dall’intera Basilicata.»
edizione digitale
Il Mattino di foggia