IL MATTINO
A un passo dal vero
02.07.2017 - 22:56
La poetessa Isabella Morra, uccisa a 26 anni
Giustina era arrivata a Parigi in una giornata calda e afosa, non vedeva l’ora di ritrovare l’atmosfera fresca e antica insieme della Bibliothèque nationale de France in rue Vivienne, Quai François Mauriac, una zona di Parigi che conosceva molto bene e che amava molto. Soprattutto le piaceva sedersi sui gradini della lunga scala a guardare la Senna scorrere placida e pigra, una linea che si distendeva oltre lo sguardo e che s’incrociava con la perpendicolare mole delle quattro torri a libro aperto della nuova Biblioteca Nazionale di Francia, in particolare, quella che amava di più, la Tour des lettres, dove era, almeno lei così si sentiva, una di casa. La aspettava Justine, l’omonimia aveva avuto un ruolo nel rafforzare l’amicizia tra le due ricercatrici entrambe appassionate della letteratura del ‘500-‘600, praticamente il periodo più antico, più vicino alla fondazione della biblioteca reale, costituita al Louvre da Carlo V, ma soprattutto al suo primo periodo d’oro, sotto il regno di Luigi XIV. Poi, nel 1692, era stata aperta al pubblico e aveva intrapreso il suo percorso di istituzione nazionale con diverse sedi che nel tempo e nello spazio ne segnavano la storia.
Erano due anni che non si vedevano, e ne avevano da raccontare, ne avevano fatte di ricerche nel frattempo...Le raccontò dell’Abate Nifo e della straordinaria scoperta della variante del verso 88 della satira V del I libro, di Orazio, ovviamente, Justine ne aveva letto sul Bulletin de la recherche d'anciennes études de la littérature latine.
- Félicitations, mon amour...
Justine le parlò delle sue ricerche su Cristine de Pizan, Giustina delle sue ultime ricerche sulla famiglia d’Angoulême e i manoscritti personali del re, ma venne subito al dunque: si era imbarcata in una sorta da mission impossible: Isabella di Morra e la sua corrispondenza con il padre e il fratello alla corte di Francia. Giustine rise. Non era un’impresa impossibile, era solo impossibile! Justine rideva di gusto, ma smise di farlo quando le fu spiegato che la ricerca era collegata alla soluzione di un delitto.
Non c’era altro da fare che continuare a cercare. Altri studiosi si erano cimentati nell’impresa, ma stranamente nulla sembrava essere rimasto di quella storia nei documenti reali né in quelli ad essi collegati.
-Ma il segugio degli archivi non può arrendersi, vero Giustina?
-Mai...ma da dove comincio, secondo te? Non so perché, ma in questo caso mi sento davvero impacciata, inadeguata, e non posso sbagliare, me l’ha chiesto la mia amica del cuore, Adele. Non la conosci, un’ispettrice di polizia, una grande donna.
-Dalla cosa più semplice, partiamo dal Département des Manuscrits e dal Gallica, tutto online, ormai...Si comincia di lì e poi si torna a “sporcarsi le mai” tra i 500mila documenti degli Anciens catalogues de la Bibliothèque du Roi et de différentes collections qui sont venues l'accroître aux XVIIe, XVIIIe et XIXe siècles. Sai, in parte giacciono ancora nella vecchia sede Richelieu e lì le mani te le sporchi davvero, saranno certamente impolverati com’è giusto che sia, visto che nessuno li tocca dal...1720... circa... i più antichi sono lì, non li hanno spostati per timore dello shock termico, dicono. Andiamo da Marie Bresson, te la ricordi, lei nel frattempo è diventata l’”esperta” per eccellenza di sistemi informatici ed è addetta alla consultazione elettronica dei manoscritti, ci darà una mano.
Marie fu davvero gentilissima e s’incuriosì dal primo momento al caso Morra. Ne aveva letto nel Fonds Renaud-Barrault e...
-E poi quello che mi ha definitivamente travolta...- disse Marie, con un rossore improvviso sul viso che meravigliò Giustina - oltre la storia drammatica...beh...la conoscete, no?, è stato trovare tra le schede con la richiesta di accesso ai manoscritti quelle compilate da Isabella Morra, capite? Un tuffo al cuore, quasi mi veniva un infarto...Isabella Morra che chiede di leggere i manoscritti di Isabella Morra. Che ne dite? Da film di fantasmi, no? Io già sono una fifona...Ma poi ho visto che il vero nome di Isabella era Costa e Morra era solo l’username.
-Ma cosa ci racconti! Da brivido... – disse Justine, mentre Giustina impallidiva e a stento riusciva a respirare... non poteva essere che Isabella seconda, la defunta, aveva scelto un username certo non originale, ma adatto alla situazione.
Dunque. Isabella Costa aveva consultato la Gallica, ma cosa poteva mai aver trovato...che altre centinaia di studiosi non avessero già trovato.
Marie non avrebbe potuto né voluto far vedere a Giustina le schede compilate da Isabella Costa, ma quando seppe che era morta e che in quel modo poteva essere solo d’aiuto...
Isabella seconda aveva cercato notizie di corrispondenza di Isabella con suo fratello Lorenzo e con l’amato padre Giovanni Michele, non aveva trovato nulla di nuovo digitando i loro nomi, ma quando aveva digitato in tutte le aree di ricerca possibili Caterina de’ Medici...
Giustina lo capì subito, non restava che recarsi alla vecchia sede della Biblioteca e, come diceva Justine, cominciare a “sporcarsi le mani”.
Era ormai sera, gli Anciens catalogues de la Bibliothèque du Roi et de différentes collections qui sont venues l'accroître aux XVIIe, XVIIIe et XIXe siècles l’avrebbero aspettata fino al giorno dopo, placidamente addormentati, mentre lei non riusciva a chiudere occhio.
-Pronto, Adele...ma dove sei...Ti richiamo.
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