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Lo sostiene l'assessore comunale di Bella

Ferrone: maturi i tempi per un distretto turistico del Marmo-Melandro

Con l’esperienza di “VerdeGusto” l’innovativo progetto del Gal Csr Marmo Melandro è matura l’idea di un distretto di turismo rurale

Ferrone: maturi i tempi per un distretto turistico del Marmo-Melandro

Ferrone afferma che si tratta di completare il circuito di collegamento e integrazione tra le attività economiche e tra gli operatori dell’agricoltura e della ricettività turistica, contribuendo ad innalzare il livello della competitività e dell’offerta territoriale. Al centro vanno collocati il prodotto tipico locale e l’insieme dei valori della cultura e delle tradizioni locali che rappresentano l’espressione più caratterizzante del nostro territorio

Se “Il Ponte alla Luna” inaugurato a Sasso di Castalda dimostra che anche piccoli comuni e aree interne possono diventare attrattori di turismo, per il Marmo-Melandro la lezione da cogliere non è certo quella di realizzare un nuovo contenitore-attrattore perché già ce ne sono troppi in provincia di Potenza quanto piuttosto di puntare sulla qualità del paesaggio agrario e sul cibo che sono gli attrattori di sempre del turismo rurale per rafforzare tutti i benefici sociali ed economici che provengono dal paesaggio agrario (oltre alla domanda agrituristica, salute e benessere, conservazione del territorio). E’ quanto sostiene l’assessore al Comune di Bella Carmine Ferrone per il quale con l’esperienza di  “VerdeGusto” l’innovativo progetto del Gal Csr Marmo Melandro è matura l’idea di un distretto di turismo rurale Marmo-Melandro o comunque una rete di strumenti ed attività imprenditoriali perchè il paesaggio agrario è una risorsa che può garantire l’economia locale e al tempo stesso nuova occupazione.

Nel sottolineare che bisogna dare continuità a “VerdeGusto”, indicato come il primo  network  della qualità del turismo rurale nel cuore del Marmo Platano Melandro, Ferrone afferma che si tratta di completare il circuito di collegamento e integrazione tra le attività economiche e tra gli operatori dell’agricoltura e della ricettività turistica, contribuendo ad innalzare il livello della competitività e dell’offerta territoriale. Al centro vanno collocati il prodotto tipico locale e l’insieme dei valori della cultura e delle tradizioni locali che rappresentano l’espressione più caratterizzante del nostro territorio.

Non accontentiamoci – dice l’assessore – del tradizionale tutto esaurito di Pasquetta nei nostri agriturismi e ancor meno i nostri allevatori si accontentino di vendere più agnelli per Pasqua. Le attività della filiera turismo rurale-alimentare sono risorse per tutto l’anno.

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