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Siccità e dighe ai minimi: possibili stop notturni all’acqua dal Vulture - Melfese al Materano

Il quadro attuale è aggravato dall'assenza di precipitazioni e, in particolare, dai ridotti fenomeni nevosi, che negli ultimi anni hanno inciso negativamente sulle captazioni sorgentizie come per le sorgenti dell'Alta Val d'Agri e del gruppo Frida, che hanno raggiunto minimi storici o come per le sorgenti campane (Caposele e Cassano Irpino) che sono essenziali per l'approvvigionamento delle aree del Vulture e dell'Alto Bradano

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Sospensioni temporanee e notturne dell'erogazione idrica potrebbero rendersi necessarie "già nei prossimi giorni" per una decina di Comuni lucani, tra cui la città di Matera. La comunicazione è stata fatta da Acquedotto lucano ai primi cittadini del Vulture-Melfese, dell'Alto Bradano e dall'area di Matera e Montescaglioso perché "a seguito della progressiva riduzione delle disponibilità delle dighe del Sinni e del Pertusillo e stante la grave carenza degli apporti dalle sorgenti campane, Acquedotto Pugliese ha attivato interventi di regolazione delle portate e rimodulazione delle assegnazioni tra le sub-distribuzioni lucane". In particolare, "si sono rese indispensabili riduzioni dei volumi disponibili già dallo scorso 20 ottobre, per un totale di 60 l/s, distribuite nelle aree del Vulture-Melfese e dell'Alto Bradano, di Matera e di Montescaglioso (schemi idrici alimentati da forniture di Aqp)". Le sospensioni potrebbero essere necessarie "considerando che Acquedotto Lucano non dispone della possibilità di attingere da ulteriori risorse locali in queste zone". Le misure "che potranno essere adottate - è scritto nella comunicazione fatta da Acquedotto lucano ai sindaci - avranno anche carattere preventivo, qualora il trend negativo delle condizioni meteorologiche dovesse perdurare. La necessità di interruzioni programmate per gli schemi sopra indicati si inserisce in una situazione di criticità che interessa tutto il territorio regionale". Negli ultimi mesi, infattim si è registrato un significativo abbassamento dei contributi sorgentizi, accompagnato da un deficit negli accumuli idrici. Le principali riserve, sia interne (le dighe di Monte Cotugno e del Pertusillo) sia esterne (diga di Conza in Campania), mostrano livelli di invaso estremamente ridotti, raggiungendo valori che destano seria preoccupazione. Il quadro attuale è aggravato dall'assenza di precipitazioni e, in particolare, dai ridotti fenomeni nevosi, che negli ultimi anni hanno inciso negativamente sulle captazioni sorgentizie come per le sorgenti dell'Alta Val d'Agri e del gruppo Frida, che hanno raggiunto minimi storici o come per le sorgenti campane (Caposele e Cassano Irpino) che sono essenziali per l'approvvigionamento delle aree del Vulture e dell'Alto Bradano".

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