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Matera e la sua Bruna: ecco il carro che parla al cuore del popolo

Matera e la sua Bruna: ecco il carro che parla al cuore del popolo

Fede e tradizione, tra sacro e profano, hanno salutato a Matera la presentazione del carro trionfale che il 2 luglio trasporterà per le strade cittadine, dal rione Piccianello alla basilica cattedrale, la Patrona Maria Santissima della Bruna. Il carro è stato realizzato per il secondo anno consecutivo dall'artista Francesca Cascione, ed è ispirato per la 636esima edizione al tema del Giubileo 2025, 'Mio Signore e mio Dio, Tu Mia Speranza'. Il carro trionfale rappresenta un imponente vascello simbolico, quale immagine della Chiesa che naviga con il sostegno della speranza nelle acque turbolente della vita. Il manufatto di cartapesta, lungo 10 metri e alto 6, è istoriato con 14 statue a grandezza naturale, 14 angioletti, 6 angeli telamoni e numerose decorazioni pittoriche e scultoree. Nella parte anteriore, il rostro è dominato da un'aquila - simbolo di resurrezione e visione spirituale - affiancata da due angeli che suonano il corno di ariete, richiamo diretto al concetto di Giubileo come tempo di liberazione. La scena centrale è dedicata all'incontro tra Gesù risorto e l'apostolo Tommaso, raffigurato nell'atto di toccare la ferita del costato.
Nella torre posteriore, spicca la raffigurazione della Trinità sulla porta d'ingresso che accoglierà l'immagine sacra della Bruna.
Alla sommità, il trono della Madonna è arricchito da lanterne ispirate alla navigazione, simboli della luce che guida nel cammino della fede. Sul retro del carro, un imponente gruppo scultoreo rappresenta il sacrificio di Abramo, contrappunto simbolico alla scena di Tommaso: entrambi raccontano un cammino interiore segnato dalla prova e dalla fiducia. Completano il percorso iconografico, legato al tema del Giubileo, scene bibliche come l'Annunciazione, la pesca miracolosa, il cenacolo, Simeone e Anna al tempio, e il Discorso della Montagna, componendo un mosaico spirituale che intreccia fede, carità e speranza.
Il carro trionfale, nella serata del 2 luglio, sarà trainato da quattro coppie di muli, scortato da cavalieri in costume di epoca spagnolesca, fino alla deposizione in Duomo della statua della Santa Padrona. Poi il ritorno in piazza Vittorio Veneto dove, come da tradizione, sarà assaltato e distrutto dal popolo.

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