Cerca

ultime notizie

Stellantis di Melfi, cronaca di una morte annunciata

Stellantis, monito della Fim Cisl lucana: "Mantenere a Melfi la produzione a marchio Jeep"

immagine di archivio Stellantis di Melfi

"E' la cronaca di una morte annunciata": è stata definita in questo modo la vertenza-Iscot, azienda dell'indotto Stellantis di San Nicola di Melfi (Potenza) dai sindacati (Filcams, Filcom e Uil Trasporti, rappresentati rispettivamente dai segretari Rocco Casaletto, Donato Rosa e Gerardo Ligrani) e dai lavoratori che hanno manifestato, stamani a Potenza, nei pressi della sede di Confindustria Basilicata. La ragione del sit in di protesta è condensata "in una prima serie di trasferimenti di lavoratori con contratto di solo 25 ore settimanali, destinati ad altri cantieri Iscot lontani sino a 250 chilometri dalla sede lucana". Dislocazioni in altre sedi che sono stati definiti "licenziamenti mascherati". Le istituzioni regionali, attraverso l'assessore regionale allo sviluppo economico, Franco Cupparo, lo scorso 21 maggio, in un tavolo tecnico hanno prospettato la possibilità di attivare progetti di formazione continua all'azienda che si occupa delle pulizie negli stabilimenti dell'indotto Stellantis e che è passata nel corso degli anni dagli oltre 200 lavoratori agli attuali 119. "L'azienda - hanno detto i rappresentanti sindacali - ha alzato un muro nonostante siano state prospettate le soluzioni per arrivare almeno a settembre in previsione della ripresa della produzione con le nuove auto tra le quali la nuova Jeep Compass". "Più di tre anni fa - ha sottolineato Rosa - sollevammo il problema Iscot nei giorni in cui si pensava che l'avvento di Tavares potesse rappresentare innovazione e prosperità". "Inevitabilmente - ha aggiunto Casaletto - l'indotto sconta la crisi dell'automotive che in Basilicata è ancora più rilevante, come dimostra questo caso". "Si apre con questi trasferimenti - ha concluso Ligrani - un processo lento che porterà a licenziamenti indotti perché questi lavoratori, a 700 euro al mese in stabilimenti di località del centro-nord che richiedono spese impossibili da sostenere, vengono messi in condizione di licenziarsi ed è quello a cui l'azienda mira".

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia

Caratteri rimanenti: 400

edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione