IL MATTINO
la riflessione
24.05.2025 - 12:19
Barbara Verrastro
Rapporto istat. Sempre più giovani laureati in fuga dall’Italia. Un nuovo picco di espatriati da far tremare i polsi. E la Basilicata? È sicuramente una regione in pericolo. Sta lentamente morendo. Un decadimento inarrestabile. Un territorio privato di un’infinità di risorse umane e soprattutto di proposte progettuali concrete per salvate questo territorio. Una caduta verticale che interessa i principali settori: dall’università alle infrastrutture. Dall’agricoltura al turismo. Senza addentrarsi nella crisi irreversibile che coinvolge Stellantis a Melfi. Si stimano più di 3000 posti di lavoro persi, con gravi conseguenze anche per l’indotto. Una verità effettuale scomoda, ma autentica. Non possiamo più essere ciechi ed inermi dinanzi a questa realtà. La nostra crescita passa necessariamente dalla gestione efficace del denaro pubblico. E’ necessario scrivere un modello di sviluppo serio e concreto. Nelle nostre case per settimane non è arrivata l’acqua! Mancate manutenzioni e ritardi nei lavori hanno provocato un immenso disagio per le nostre attività quotidiane. Le disparità geografiche pesano sui risultati occupazionali e reddituali, soprattutto dei giovani. E non citiamo il numero sempre più in calo delle nascite. Anche lì dati allarmanti. Eppure sembrano cose già scritte e sentite. Forse tutti sappiamo cosa esiste in questa terra oscura, senza peccato e senza redenzione e come direbbe Papa Francesco “una periferia”. Si, perché sappiamo di essere cresciuti in questa periferia del Sud, ma non è il luogo che determina la fine di un popolo, bensì l’incapacità di progettare la sua rinascita. È difficile sognare qui, ma a volte necessario per sopravvivere. Girando per i nostri paesi, vedo gli anziani che mi guardano, salutano sempre e hanno voglia di raccontarsi. Mi piace il sole di maggio a Potenza, specialmente al tramonto. Un imbrunire con aria di gelo. Le case sembrano quasi scintillare, poi d’improvviso buio totale. La notte è ancora più fredda. Poi però ritorna un leggero calore. L’alba si vede e a Potenza i colori si mescolano. Il grigio dei palazzi si mischia all’arancio dei primi raggi. È meraviglioso quello che può fare un raggio di sole nell’anima umana! E la nostra regione è al tramonto? Siamo nel buoi della notte? O forse dobbiamo sperare in una nuova alba? Perché noi di rinascite ne abbiamo avute diverse e sappiamo rialzarci anche dopo aver sentito il dolore freddo e crudo dei soprusi e delle prepotenze. E’ il momento di rischiare, di sognare e di andare avanti. Quando sento: ormai non si può cambiare niente! E’ tardi per intervenire! Siamo sicuri di esserci rasseganti a vivere in questo assordante pessimismo? Con il pessimismo e la paura non si è mai costruito nulla di bello e duraturo. Noi abbiamo bisogno di bellezza, forza e speranza per poter essere protagonisti di un nuovo processo di crescita lucano, che deve necessariamente coinvolgere tutte le altre regioni meridionali. Il sud al centro di un nuovo riformismo italiano, mediterraneo ed europeo. Non è più consentito fare scelte banali. Solo decisioni che ci portino a costruire lo sviluppo della Regione. E che cos’è lo sviluppo? Come si può raggiungerlo? A questi interrogativi dovrebbero rispondere i partiti, le associazioni di categoria, gli intellettuali del nostro territorio e il mondo della scuola e universitario. Non si può più declinare, decrescendo. Credo che sia arrivato il momento di costituire dei tavoli di confronto e di ascolto, dove ogni cittadino potrà intervenire e sentirsi libero di criticare, discutere e proporre la propria visione. Una forma di politica aperta nei confronti del territorio. Una libertà di pensiero e di ascolto che potrà unire pensieri, racconti e osservazioni. Un nuovo modo per riscoprirci pensatori di un territorio. Un invito a programmare un percorso di crescita. Il mio è un appello alle donne e agli uomini che credono nel bene e nell’unione delle forze. Costruiamo una squadra per la Basilicata. Se chiudiamo gli occhi lo sappiamo: siamo lupi di periferia con un cuore in allarme per la nostra Terra.
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