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Goodbye Neet, quando il futuro è una questione di etichetta e di retorica

Goodbye Neet, quando il futuro è una questione di etichetta e di retorica

Goodbye Neet, un titolo che promette miracoli mentre le parole "imprenditorialità", "creatività" e "innovazione" continuano ad essere utilizzate come slogan vuoti, le opportunità reali scarseggiano sempre più in una terra che sembra accompagnare all'inerzia e dove giorno dopo giorno si assottiglia la possibilità di rimanere e soprattutto di realizzarsi. C'è una verità scomoda: la Basilicata, capitale delle occasioni mancate e mancanti, da Potenza a Matera, per non parlare delle aree interne ha fame di lavoro, di industrie, di innovazione, di investimenti, di collegamenti, di visione a lungo termine, di politiche reali e di strategie radicali e coraggiose. Non di cattedrali nel deserto, chiacchiere, cartonati, empowerment e workshop. L'idea parte da un presupposto fantastico: ci sono giovani pigroni che non studiano, non si formano, non lavorano e non hanno intenzione di farlo e che preferiscono stare tutto il giorno in pigiama sul divano a guardare Netflix. E poi, ovviamente, tutti sanno che la vera soluzione alla disoccupazione giovanile in Basilicata è fondare la “start-up” del resto è risaputo: basta un garage, una connessione Wi-Fi, e voilà, l’imprenditore del futuro è servito. Grazie Goodbye Neet. Grazie per averci ricordato che, in fondo, si possono vendere sogni senza una rete solida su cui appoggiarli e che la disoccupazione giovanile non è un problema strutturale, ma un problema esistenziale, talvolta di indolenza. Non si nasce con il cartello "Neet" stampato sulla fronte, ma spesso la vita, o meglio, le disuguaglianze generazionali, le porte chiuse in faccia, il contesto sociale, economico e politico, mettono in una condizione in cui o si scappa altrove o si resta, con il rischio di diventarlo in un loop quasi reazionario. Centinaia e centinaia di giovani non stanno aspettando il loro momento di gloria come imprenditori. Sono il frutto di una società che li ha abbandonati, di un sistema che ha smesso di dare loro risposte concrete mentre cercano - anzi cercavano - un'opportunità, un dignitoso lavoro, un buon motivo per alzarsi la mattina e salutare la giornata con entusiasmo e voglia di fare. Finché non cambierà la struttura che li rende invisibili e li spinge verso il margine, il neet sarà solo un’altra etichetta. Cantano i Nomadi: "Ti lascio una parola, goodbye".

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