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Il caso

La nomina di Margherita Sarli è stata ridotta nel dibattito pubblico a una sola ingiusta dimensione: «La compagna di»

Riflettere su una tendenza: quella di delegittimare le donne in posizioni di potere attribuendo il loro successo non alle capacità, ma ai legami personali

La nomina di Margherita Sarli è stata ridotta nel dibattito pubblico a una sola dimensione: «La compagna di»

Margherita Sarli

Vi sono momenti nella vita pubblica in cui il giudizio si fa istintivo, quasi automatico, in preda a pregiudizi e a reazioni emotive. La nomina di Margherita Sarli alla direzione dell'Agenzia di promozione turistica della Basilicata è uno di questi momenti, in cui la complessità viene sacrificata sull'altare della polemica. Margherita Sarli è stata ridotta, nel dibattito pubblico, a una sola dimensione: la compagna dell’ex governatore Marcello Pittella, attuale presidente del Consiglio regionale eletto nella coalizione di centrodestra con Azione, il partito di Carlo Calenda. Questa riduzione, «la compagna di Pittella», non è solo ingiusta, ma pericolosa. Riflette una tendenza: quella di delegittimare le donne in posizioni di potere attribuendo il loro successo non alle capacità, ma ai legami personali. È un meccanismo subdolo, che colpisce il merito e la dignità individuale, inquinando il dibattito.

Ma chi è davvero Margherita Sarli? È una giornalista, una professionista che conosce il territorio lucano e le sue potenzialità. La sua carriera dimostra competenza, passione e comprensione del tessuto culturale e sociale della Basilicata. In una regione che sta cercando di reinventarsi attraverso il turismo, non è forse questa una qualità indispensabile per chi guida un’agenzia strategica come quella di promozione turistica? La Basilicata è una terra di bellezze straordinarie, ma spesso trascurate. Matera ha mostrato al mondo cosa può fare un territorio quando si investe su visioni lungimiranti e su una comunicazione efficace. Ora, il compito di chi assume la guida di un ente come l’Apt è di continuare su quella strada, di portare la Basilicata nel futuro attraverso un racconto che ne esalti le peculiarità. Un incarico per il quale Sarli sulla carta ha dimostrato di avere tutti i requisiti.

Ovviamente le critiche meritano attenzione: ogni scelta pubblica deve essere valutata alla luce dei risultati e la trasparenza è una virtù che va pretesa da chiunque eserciti un ruolo di responsabilità. Ma giudicare preventivamente una persona sulla base di un legame personale significa tradire il principio del merito. Il punto, insomma, è questo: non è giusto e non è utile (o forse lo è per qualcuno) trasformare questa nomina in un terreno di scontro politico. Margherita Sarli bisognerà valutarla per ciò che farà, per i progetti che saprà sviluppare e per i risultati che otterrà. Perché alla fine il vero giudice di ogni scelta pubblica non è la polemica.

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