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la crisi idrica

Decollanz alla prova di Chatgpt: per l'intelligenza artificiale "Un parlare senza dire"

"In data 18/10/24, sul bollettino quote e volumi invasi in pari data, c’è stato un allineamento della quota/volume (rispetto al giorno precedente) dovuta alle risultanze di rilievi di dettaglio (aggiornamento della batimetria rispetto al 2017) ed alle difficoltà di rilevazioni di campo con le attuali condizioni di minimo invaso". Ovvero? In una sorta di esperimento tra realtà e metaverso abbiamo chiesto a Chatgpt di spiegarci le parole dell'avvocato Decollanz, presidente del CdA di Acque del Sud

Decollanz alla prova di Chatgpt: per l'intelligenza artificiale "Un parlare senza dire"

Dal recente comunicato di Decollanz emerge una spiegazione che, nel suo tentativo di apparire sicuramente scientifica, ha finito per risultare incomprensibile agli occhi del cittadino medio alle prese con taniche e autobotti tra indignazione e rassegnazione nella terra storicamente simbolo dell'oro blu. Ebbene, perfino l’intelligenza artificiale, progettata per elaborare e semplificare concetti complessi, ha trovato difficoltà nel dare un senso chiaro a quella frase e non solo. La reazione di Chatgpt evidenzia un punto fondamentale: anche una macchina addestrata su miliardi di dati fatica a interpretare una comunicazione volutamente "arzigogolata". Questo ci porta a riflettere su come le Istituzioni gestiscano il rapporto con il pubblico. Se un’intelligenza artificiale fatica a dare un senso a una comunicazione, come possiamo aspettarci che i cittadini comprendano appieno ciò che sta accadendo? Chatgpt non ha pregiudizi e tessere di partito, non prova emozioni, simpatie o timori di criticare. Se, dunque, la macchina fatica a tradurre un messaggio, il problema è nel messaggio stesso, non nel destinatario. Questo dovrebbe essere un campanello d’allarme per chi gestisce la comunicazione istituzionale: il pubblico non si fida delle parole che non comprende

"La spiegazione sembra volutamente complessa e ambigua" ma non tutto è perduto e l'applicazione si ripiega per fornire una interpretazione

E quindi? 

Perciò?

Se un tema è complesso, come giusto che sia, spiegarlo con parole semplici non lo banalizza; lo rende accessibile. Se invece si sceglie di ricorrere ai tecnicismi, si rischia di aggravare il problema che si voleva mitigare. Usare termini specialistici come “batimetria” o “minimo invaso” può servire a mostrare autorevolezza, ma rischia di creare una barriera comunicativa. Questo linguaggio, invece di rassicurare, aliena i destinatari che in larga parte non sono tecnici o progettisti. Le istituzioni spesso temono che semplificare possa essere visto come una mancanza di competenza. In realtà, rendere accessibile un messaggio complesso è una dimostrazione di abilità comunicativa e di attenzione

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