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L'intervista

Piccoli Paz dalla voce geniale: il viaggio nella poetica del grande fumettista originario di San Severo

Giovedì 16 maggio, a Pozzuoli, presso Phlegraea Socialbookbar, alle ore 18.00, si terra "Ti voglio bene Paz", viaggio nella poetica e nella voce di Andrea Pazienza con Guido Piccoli e Enrico De Notaris.

"Pazienza un altro podcast" è realizzato per la radio svizzera italiana dal giornalista e scrittore Guido Piccoli. 

Alla presentazione del podcast, avvenuta il 26 aprile a Napoli, sono intervenuti la sorella del grande artista, Mariella Pazienza, che ha espresso la sua approvazione per questo importante lavoro,  Francesca Giorzi, Paco Desiato. Alla fine dell’incontro grazie ad Alina Paola Damiano il pubblico presente alla conferenza si è spostato verso il murales che Pazienza fece negli anni 80 e si è attivato un dialogo per preservarlo che ha visto arrivare ad un certo punto anche il sindaco, il direttore del COMICON e il presidente della Mostra d'Oltremare che porterà probabilmente questo pezzo storico ad essere preservato in una struttura più idonea (al momento è nel padiglione dell’Enel). Tra le varie tappe di presentazione del podcast, all'autore piacerebbe poter venire a San Severo e San Menaio, luoghi significativi per la vita di Paz.

Ti aspettavi il successo della presentazione del tuo “Pazienza, un altro podcast” nel Comicon 2024?

Questa edizione di Comicon ha ospitato decine di eventi conformi ad una manifestazione di indubbio grande successo, nella quale però il fumetto d’autore ha sempre più un peso marginale. Il podcast -prodotto grazie alla radio svizzera italiana e alla sensibilità di Francesca Giorzi, che a Lugano dirige il settore fiction- ha ottenuto una grande attenzione, soprattutto per la ormai riconosciuta e crescente consapevolezza della grandezza e genialità di Andrea Pazienza, a ragione definito dai più il “moderno  Caravaggio italiano”. Mi ha certamente emozionato presentarlo nella Mostra d’Oltremare di Napoli dove Pazienza, insieme con altri grandi come Pratt, Manara, Moebius, Crepax e Micheluzzi, venne in occasione della Fiera del Fumetto che io dirigevo insieme con Laura Ponta Cutolo, nel 1987, anno precedente alla sua immatura scomparsa.  

Visto il riscontro positivo ottenuto dal podcast sarà possibile avere una nuova edizione, magari utilizzando contenuti inediti? 

Sebbene si scoprano continuamente nuovi suoi disegni, perché Andrea era oltre che irrefrenabile nel realizzarli anche generoso nel regalarli, la sua breve vita è stata sostanzialmente quella che ho raccontato nelle due ore e mezzo dei cinque podcast. Mentre si potrebbero certamente affrontare molti aspetti della sua vita - dal Paz politico al Paz guerriero come dal Paz sballato al Paz filosofo e altri ancora- non credo che ci sia materiale e nemmeno si senta bisogno di altre biografie, perché di fatto il podcast questo è.   

Qual è stato il giudizio di Mariella Pazienza del podcast?

Con mia grande soddisfazione il suo giudizio, come quello di tutti gli altri personaggi che si esprimono nel podcast e anche di tutti gli ascoltatori, è stato molto positivo. Non a caso ho raccolto finora più di trecento commenti di persone che si sono commosse nel sentire la sua voce, tratta dalla rete e soprattutto da varie mie registrazioni inedite.   

Quali le prossime tappe di presentazione del Podcast? 

Giusto una settimana dopo Comicon, il lavoro è stato presentato in una Fiera del Libro di Napoli. Poi, per ora, sono in preparazione eventi a Bologna, Roma, Pescara e Firenze. Il mio obiettivo è andare pure in due luoghi relativamente più piccoli, ma significativi della vita di Andrea: San Menaio sul Gargano, dove Paz ha cominciato ad andare da adolescente, e San Severo (la mitica “città del mio pensiero, dove domina la vite e l’inverno è alquanto mite”) e dove vive ancora Giuliana, la sua meravigliosa mamma.

Non hai pensato alla possibilità di scrivere un libro dopo il podcast?

No, anche perché mentre il successo del mio podcast dimostra la necessità di un lavoro di ricordo e ricostruzione della sua breve e straordinaria vita (e con questo della sua opera), non altrettanto si può affermare di un libro, magari bello, ma che ben poco potrebbe aggiungere a quanto proposto da decine e decine di altri volumi, con o senza strisce, già pubblicati o in via di pubblicazione. E poi - e per me questo è fondamentale- un conto è lavorare anche molti mesi (come ho fatto per questo podcast), emozionandomi e anche divertendomi nella cernita, nel collegamento e nel montaggio dei sonori, suoi e di tanti suoi amici, e un altro è riempire pagine di uno scritto, inevitabilmente meno emozionante e avvincente di un tutti quei sonori riguardanti Paz.

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