IL MATTINO
Il bilancio
06.07.2017 - 07:53
«Negli ultimi anni abbiamo ricevuto 8,2 milioni in meno, ciononostante siamo riusciti a chiudere il bilancio 2016 con 800mila euro di attivo. Se non avessimo lavorato bene sui conti, ora saremmo in piano di rientro», tiene a sottolineare il manager.
Diminuisce sensibilmente il numero dei foggiani che scelgono di curarsi altrove (11.687 nel 2016, rispetto ai 13.666 del 2016 e ai 14.628 del 2014), si accorciano i tempi delle operazioni, s’investe significativamente in nuove strutture da attrezzare per nuovi reparti. Sono questi, in sintesi, i dati della cura che per gli Ospedali Riuniti di Foggia è riuscito a trovare il direttore generale Antonio Pedota, nel biennio del suo mandato dal 2015 al 2017, che ha voluto condividerne i frutti pubblicamente, in una conferenza nella sala “Turtur” del villaggio ospedaliero. Pedota ha incontrato, in un dibattito moderato da Antonella Caruso, il personale ma anche le autorità politiche (i deputati Cera e Mongiello, l’assessore regionale Di Gioia, i consiglieri regionali Cera e De Leonardis), civili (il Prefetto Maria Tirone, il Questore Silvis, il rettore dell’Università, Maurizio Ricci), religiose (l’arcivescovo Pelvi) della Capitanata, ma anche gli studenti di medicina (che vedete con la "divisa" gialla).
“Nonostante gli ottimi risultati raggiunti ci ritroviamo nella difficoltà di reclutare nuovo personale e con i problemi dei trasferimenti che si riducono di anno in anno. Negli ultimi anni abbiamo ricevuto 8,2 milioni in meno, ciononostante siamo riusciti a chiudere il bilancio 2016 con 800mila euro di attivo. Se non avessimo lavorato bene sui conti, ora saremmo in piano di rientro”, ha sottolineato ai nostri microfoni Pedota, che lamenta l’impossibilità di procedere con nuove assunzioni. “Mi auguravo di venire qui oggi – ha dichiarato Pedota – con la delibera firmata per il concorso per le assunzioni di infermieri e oss. A fine maggio è intervenuto il decreto Madia che prevede una preventiva stabilizzazione dei precari della sanità. Questo ovviamente ci costringe adesso ad un lavoro di verifica interno e di lettura della norma che non è del tutto chiara”. Ritardi di questo genere allontanano l’obiettivo del “ringiovanimento del personale”.
edizione digitale
Il Mattino di foggia