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Questa mattina la visita al Palazzo del Governo

Immigrazione, caporalato, sicurezza: Speranza, Laforgia e Scotto incontrano il Prefetto di Foggia

La delegazione parlamentare del "Movimento Democratico e Progressista", nato con la fuoriuscita dal PD di Renzi, accompagnata dal referente politico locale Gianluca Ruotolo, ha fatto visita questa mattina al Ghetto di Rignano incontrando le associazioni di assistenza

«Un inferno ancora abitato da esseri umani ridotti in schiavitù. Un pezzo d'Italia da cambiare». Il commento lapidario del capogruppo dei deputati, d'origine pugliese, Francesco Laforgia, riassume la drammaticità dell'emergenza immigrazione in provincia di Foggia e i problemi che comportano, tra caporalato e sicurezza ambientale, su cui è stato incentrato l'ampio confronto avuto questa mattina con il Prefetto della città sauna capoluogo, Maria Tirone. 

I tre parlamentari di MDP, Roberto Speranza, Francesco Laforgia e Arturo Scotto, accompagnati da Gianluca Ruotolo, hanno poi incontrato a Parco Sanfelice, in città, le associazioni che si occupano di accoglienza e integrazione. «Una giornata umanamente difficile, perché abbiamo toccato con mano una situazione devastante. Ma anche utile, soprattutto per chi come noi nuove vuole partire dalle viscere del disagio», dice Francesco Laforgia, capogruppo alla Camera dei deputati di Mdp - Movimento democratici progressisti nel visitare il Gran Ghetto di Rignano Garganico sgomberato nei giorni scorsi dei migranti che vi trovavano rifugio per lavorare nei campi.“I problemi dei ghetti nei quali vivono migranti in condizioni disumane, non si risolvono solo con le scorciatoie, come gli sgomberi. Ma va risolto il tema dell'intermediazione del lavoro- continua il capogruppo Mdp- che deve avere un soggetto pubblico che recluti manodopera in modo trasparente e nel rispetto dei diritti e che neutralizzi lo sfruttamento del caporalato. Così come va risolta la questione a monte perché ci sono passaggi, nella filiera produttiva, nei quali si genera il rincaro dei prodotti agricoli e che arricchiscono alcuni e affamano i lavoratori migranti. La legge sul caporalato che abbiamo approvato e che riteniamo necessaria, tuttavia – conclude- è ancora incompleta per affrontare questo fenomeno”.

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