IL MATTINO
Territorio
06.09.2025 - 17:06
A Trivigno, uno dei tanti piccoli borghi lucani che vive la dolorosa piaga dello spopolamento, l'estate non è solo una stagione ma un vero e proprio motore che riaccende la vita. E a far girare questo motore con passione e dedizione concorrono tutti gli abitanti, i volontari, l'amministrazione, la parrocchia e i turisti estivi che vengono coinvolti nelle varie attività. Un grande collante è stato la pro loco locale, al cui neonato direttivo (sotto la presidenza di Immacolata Blescia) va il merito di aver proposto una vasta offerta di intrattenimento (ma non sono mancate iniziative organizzate dal Comune e dal Comitato feste). In un borgo così piccolo, dove a volte il silenzio sembra l'unico abitante, ognuno ha saputo dare il giusto contributo.
Non si tratta di grandi eventi ma di organizzazioni ben studiate con un limitato budget a disposizione. Grazie alla collaborazione di tutti, piazze e vicoli si sono trasformati in palcoscenici di festa. Le settimane estive di Trivigno hanno abbracciato i gusti di tutti facendo sempre grande attenzione alla tutela e al ricordo del passato e della storia del paese, custodendo con dedizione il suo straordinario patrimonio immateriale. Tutta questa gente è poi la stessa che si ritrova al bar, si saluta per strada, si racconta pezzi di vita. Dall'1 al 31 agosto, il cartellone è stato pieno. Presentazioni di libri: Vedo il mondo con le mani di Marco Rafaniello, Il brigantaggio meridionale dopo l'Unità d'Italia di Angelo Lacerenza e Veleni di Fabio Amendolara. Spettacoli: il duo Russelli-Modrone, lo schiuma party, l'Acrobatica aerea, il karaoke, Rocco Fiore "Chicago fire" Tramonto al Belvedere, la musica popolare degli Ambasciatori lucni, Terrania, Non ti pago della compagnia Fai da te, Pizza e musica con Pierpaolo Micca, il Ferragosto comunitario con Scettaband, la musica dei Men in bar, la tribute band di Mango Mediterraneo, le battute di Zio vito (Mario Ierace) e Alis Wall con Immensamente Dalla. Una giornata è stata anche dedicata allo sport.
E quando la sera del 4 settembre le luci si sono spente su Trivigno e i fuochi d'artificio hanno sancito la fine dell'estate (e delle festività in onore di Sant'Anonio da Padova), tutti gli abitanti si sono guardati indietro con orgoglio perché non hanno organizzato solo eventi ma hanno costruito ricordi, rafforzato legami e dimostrato che anche un paese piccolissimo può fare la differenza e creare esperienze che segnano il cuore.
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