Con Alessandro e Giuseppe Guida a Foggia inizia il viaggio di "Gulliver" nel mondo del fumetto educativo, creativo e inclusivo
Si tratta di una realtà formativa che rappresenta un’eccellenza nel panorama nazionale per quanto riguarda la didattica del fumetto e della narrazione visiva
Un’iniziativa unica nel suo genere in Italia, che prevede la realizzazione di workshop in diverse librerie, biblioteche, scuole e centri di aggregazione, con l’obiettivo di far conoscere il lavoro portato avanti dagli allievi della Scuola e promuovere il fumetto come strumento educativo, creativo e inclusivo. Il progetto punta a rafforzare il legame con il territorio, stimolando la partecipazione attiva dei giovani e promuovendo la cultura del fumetto attraverso attività pratiche.
Martedì prossimo 16 settembre alle ore 17, presso la Libreria Ubik di Foggia, si terrà l’incontro di presentazione del progetto di Alternanza Scuola-Lavoro promosso dalla Scuola del Fumetto Gulliver, una realtà formativa che rappresenta un’eccellenza nel panorama nazionale per quanto riguarda la didattica del fumetto e della narrazione visiva. Si tratta di un’iniziativa unica nel suo genere in Italia, che prevede la realizzazione di workshop in diverse librerie, biblioteche, scuole e centri di aggregazione, con l’obiettivo di far conoscere il lavoro portato avanti dagli allievi della Scuola e promuovere il fumetto come strumento educativo, creativo e inclusivo. Il progetto punta a rafforzare il legame con il territorio, stimolando la partecipazione attiva dei giovani e promuovendo la cultura del fumetto attraverso attività pratiche. Obiettivo finale: pubblicare i lavori degli allievi, valorizzandone il talento e offrendo loro un’opportunità concreta di visibilità.
«Crediamo fortemente che il fumetto sia un linguaggio accessibile, potente e trasversale. Portarlo nei luoghi della cultura e dell’educazione è il nostro modo di restituire valore al territorio, offrendo ai ragazzi e alle ragazze la possibilità di raccontarsi, di imparare e di crescere artisticamente. Questo progetto è una sfida, ma anche una grande opportunità per tutti», dice Giuseppe Guida, fumettista e direttore della Scuola del Fumetto Gulliver.
«Lavorare con gli studenti alla costruzione di storie che nascono da loro e per loro è una delle esperienze più stimolanti e autentiche che si possano fare in ambito educativo e artistico. La scrittura sceneggiata insegna a strutturare idee, emozioni e visioni del mondo. Pubblicare questi lavori significa riconoscere il valore di ogni giovane autore coinvolto», aggiunge Alessandro Guida, regista e docente del corso di sceneggiatura.
Giuseppe, il progetto di Alternanza Scuola-Lavoro che state per avviare sembra unico nel suo genere. Come è nata l’idea?
L’idea nasce dalla volontà di portare il fumetto fuori dalle aule, nei luoghi della cultura del nostro territorio. Volevamo costruire un ponte concreto tra formazione e mondo reale, offrendo ai ragazzi non solo una palestra creativa, ma anche un’occasione di visibilità e confronto. Crediamo che il fumetto sia un linguaggio potentissimo, capace di parlare a tutti e di entrare nei contesti educativi in modo naturale. Questo progetto è il nostro modo di restituire valore al territorio attraverso ciò che sappiamo fare meglio: raccontare storie.
Alessandro, cosa rende questo progetto che considerato “unico in Italia”?
La particolarità sta nel fatto che non si tratta di un semplice stage, ma di un percorso diffuso, articolato in workshop all’interno di librerie, scuole, biblioteche, centri di aggregazione. I nostri allievi non saranno solo spettatori, ma protagonisti attivi, chiamati a condividere le proprie storie, a sperimentare tecniche narrative, a confrontarsi col pubblico. È un modo per mettersi in gioco in ambienti reali, dove il feedback arriva diretto. Inoltre, il progetto culmina con la pubblicazione dei loro lavori: un traguardo concreto, che valorizza il talento di ciascuno.
Giuseppe, in che modo la narrazione a fumetti può avere una funzione educativa e inclusiva?
Il fumetto è accessibile, visivo, diretto. È un linguaggio che unisce testo e immagine, che permette anche a chi ha difficoltà con l’espressione scritta di comunicare, di raccontarsi. Spesso i nostri studenti scoprono, proprio attraverso la narrazione visiva, un modo nuovo di esprimere emozioni e idee. È uno strumento che crea ponti, che accoglie differenze, che valorizza le unicità. In questo senso, è anche profondamente inclusivo.
Alessandro, che impatto vi aspettate che abbia questo progetto sui partecipanti?
Lavorare su storie che nascono da sé stessi è una delle esperienze più forti e formative. I ragazzi imparano a dare forma alle emozioni, a strutturare i pensieri, a lavorare in gruppo. Pubblicare i loro lavori non è solo un riconoscimento, è un messaggio forte: “quello che hai da dire ha valore”. È un investimento sul futuro, e anche un atto di fiducia verso le nuove generazioni di autori.
Cosa vi augurate per questa nuova edizione?
Ci auguriamo che sia un’esperienza trasformativa per tutti i partecipanti. Che possano sentirsi parte di qualcosa di più grande, che crescano non solo come artisti ma anche come persone. E che, attraverso il fumetto, trovino una voce e un posto nel mondo.
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