Cerca

Festa della Bruna 2021

La Bruna di Uccio Santochirico: lo “strazzo” del suo carro è rimandato al 2022

Il Vangelo come biglietto da visita, il suo lavoro tra tradizione e accoglienza

Eustachio Santochirico, giovanissimo ed ormai affermato artista materano meglio conosciuto come Uccio Matera, da sempre impegnato nell’animazione del suo territorio e nell’accoglienza, anche per quest’anno purtroppo non vedrà lo “strazzo” del suo carro, rinviato al prossimo anno. «La festa deve tener conto di quello che stiamo vivendo» afferma senza far trapelare alcun velo di tristezza, anzi continua «questa responsabilità così grande che mi è stata affidata a fine 2019 e che dovrò conservare con gioia fino al prossimo anno, la sto vedendo come una opportunità, non esaltando i momenti di crisi ma sfruttando il tempo a disposizione».

Sappiamo che per indole non ti abbatti facilmente, quali le iniziative sono state messe in atto per questa Bruna da parte del tuo team?

«L’iniziative delle foglie dell’albero di Zaccheo lo scorso anno, che ha visto coinvolte più di cento persone tra bambini e adulti, con la realizzazione di più di centotrenta foglie inserite nell’addobbo del carro della Bruna ha sottolineato la voglia di partecipare a questa festa così sentita. Quest’anno assieme al comitato Maria SS. Della Bruna, ho voluto fortemente rilanciare l’attività di partecipazione creativa legata alla co-creazione di fiori di carta che andassero ad abbellire il carro della Bruna, non ti nascondo la felicità, in poco più di un mese siamo riusciti a fare sì che associazioni, una cooperativa, singoli cittadini, nonni e nipoti riuscissero a coinvolgere oltre cento persone e i fiori sono più di quattrocento. Come stile vorrei che la creazione del carro sia sentita da tutti, creato dalla comunità. Anche questo 2 luglio, lascerà dei vuoti che non si possono colmare facilmente. Non nascondo un po’ di tristezza perché dobbiamo attendere un altro anno per vederlo sfilare tra le strade della nostra città, scoprire soprattutto lo stato d’animo della mia Matera, quello che suscita il carro con il suo passaggio».

Sei una delle voci più attive per "The Economy of Francesco". Da sempre al centro del tuo operato ci sono artigianato e solidarietà per il rilancio dell'economia locale. Che ne pensi?

«"The Economy of Francesco" sia per me che per tanti, rappresenta una risposta a questo tempo. Siamo consci dei grossi divari che ha la Basilicata, insieme ai ragazzi di "The Economy of Francesco" che fanno parte degli hub della Basilicata abbiamo raccolto le esperienze trasformative generative delle aree interne e dei capoluoghi lucani, potendo toccare con mano la grande diversità diffusa nel nostro territorio. "The Economy of Francesco" è una richiesta da parte di Papa Francesco agli economisti di voler contribuire ad un cambiamento, dopo il mio incarico come realizzatore del Carro, sento come vocazione quella di farmi portavoce di tante domande ma anche di tante piccole risposte che il nostro territorio ha saputo dare, con le piccole opportunità che anche una realtà come la nostra sa concedere».

Che vuol dire essere un artigiano con una missione speciale e soprattutto essere un artigiano al sud?

«Mi sento ancora giovane per dare una risposta definitiva, sto imparando a capire che l’artigianato da solo ha difficoltà ad emergere. Sin dal 2017 ha subito una grossa crisi, il turismo nei nostri territori ha saputo attenuare questa criticità. Da come lo sto imparando a conoscere, per me è una opportunità per arrivare agli altri assieme all’arte. Negli ultimi anni sto provando ad utilizzare l’artigianato con l’esperienza di “Oltre l’Arte” con i miei ragazzi diversamente abili, anche come opportunità per raccontare il valore dell’arte e dell’artigianato che nei nostri territori non è espresso in tutte le forme, penso all’arte sacra e a quella della narrazione che l’artigianato può recuperare e accrescere di valore. Una delle ultime iniziative che ho voluto introdurre è quella della Bottega diffusa, vorrei che l’artigianato incrociasse gli altri asset e dare valore a quello che già c’è in questo territorio per farlo emergere. La Bottega diffusa sta andando davvero molto bene, sempre più negozi, resort, alberghi, boutique stanno chiedendo di allestire i propri spazi, a costo zero, aggiungendo valore all’accoglienza che si fa. In questo modo sempre più artigiani e artisti possono contaminarsi con altri settori, facendo conoscere la propria arte».

 

 

 

 

 

 

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia

Caratteri rimanenti: 400

edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione