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Giornata mondiale del libro

Uici Basilicata: due pubblicazioni celebrano i suoi 100 anni di impegno

«Per le persone non vedenti il libro, inteso come strumento di accesso al sapere, rappresenta la chiave dell'emancipazione per antonomasia» afferma la presidente dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Basilicata Maria Buoncristiano. A fornire una chiave di lettura dei due volumi, Dal buio alla luce e Filippo e Louise Braille, l’autrice Fabiana Santangelo

La Giornata mondiale del libro è l’occasione per porre l’attenzione sul meticoloso lavoro svolto dall’Uici Basilicata, che quest’anno ha affidato proprio all’oggetto libro la funzione di veicolare messaggi universalmente condivisibili; ad illustrarne le motivazioni la presidente Maria Buoncristiano.

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti celebra 100 anni dalla sua fondazione con la donazione del volume celebrativo Dal buio alla luce. Perché la scelta del “libro” come protagonista della ricorrenza?

«Mi preme sottolineare a nome di tutta l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti che l’iniziativa nasce dall’idea di racchiudere in questa pubblicazione i momenti salienti che hanno caratterizzato un secolo di attività di questa grande organizzazione dalla sua fondazione. Per quanto si tratti di una narrazione improntata su temi specifici, quali la disabilità della vista, in realtà la trama nel suo dipanarsi si interseca in più occasioni con personaggi e accadimenti ben noti della storia della nostra Repubblica. Il libro, dalla nascita della stampa, ha sempre rappresentato, nei diversi contesti storici che si sono susseguiti, il simbolo della cultura e della condivisione del sapere. Il sistema Braille, che tutti i ciechi del mondo utilizzano per accedere alla cultura, deve la sua diffusione proprio ai primi libri punteggiati, che in Italia furono realizzati nella biblioteca Regina Margherita, battezzata così in onore all'omonima sovrana. Per le persone non vedenti il libro, inteso come strumento di accesso al sapere, rappresenta la chiave dell'emancipazione per antonomasia. Da sempre nella sua simbologia ha esercitato un potere evocativo molto forte, tant'è che ancora oggi movimenti di incitamento alla discriminazione ricorrono non di rado a pratiche incendiare su materiale stampato; questo peraltro accade anche al codice Braille, che fu fortemente osteggiato subito dopo la sua nascita. Nonostante tutto il potere rivoluzionario di questa grande invenzione ha fatto il suo corso, tanto che da quasi due secoli il codice Braille è ancora utilizzato e declinato in 800 lingue diverse al mondo. Attraverso questa pubblicazione si vuole lasciare alle nuove generazioni una piccola guida alla consapevolezza del bene comune».

A fornire un approfondimento sui contenuti la giornalista Fabiana Santangelo.

In tutte le biblioteche lucane sarà disponibile Dal buio alla luce di cui è co-autrice con Vincenzo Massa; il racconto della nascita dell’Unione a partire dal suo fondatore Aurelio Nicolodi. Con quali personaggi il lettore avrà il piacere di interfacciarsi?

«La storia dell'Uici è davvero ricca di personaggi e avventure. Basti pensare alla nota pedagogista Maria Montessori che incrociò il suo cammino con quello di Augusto Romagnoli, altro celebre educatore, nonostante fosse non vedente dalla nascita. I due coltivarono un rapporto di grande stima e amicizia tanto che influenzarono reciprocamente le proprie teoriche sulla didattica, fino a credere entrambi che l'approccio sensoriale e motorio alla realtà esterna fungesse da base per acquisire abilità cognitive più complesse durante le prime fasi di apprendimento nell’infanzia. Nel corso del racconto ci si imbatte anche in altre donne coraggiose e determinate come Wanda Dignani, che fu la prima rappresentante dell'Uici donna a ricoprire una carica parlamentare in Italia; ricordata inoltre per essere una delle promotrici della legge quadro 104/92. Sfogliando fra le pagine della pubblicazione si ha poi il piacere di incontrare il grande statista Aldo Moro, che durante un suo discorso, lodò l’Uici per il suo impegno sociale».

“Ma cos’è?”, esclamò Filippo. “E questi puntini sotto la mano?”. “Ora tieni le orecchie bene aperte!”, disse Martina. “Sto per raccontarti una storia incredibile!”. Si tratta di un dialogo tratto da Filippo e Louise Braille, pubblicato dal Centro Studi Erickson nel 2018 ― illustrazioni a cura di Pasquale Palese ― di cui è autrice. Filippo è un bambino che affronterà una scoperta, di cui farà dono a tutti i bambini che condivideranno il suo viaggio.

«Filippo si appassiona al racconto della sua amata cuginetta Martina e si immedesima nella vita entusiasmante di Louis Braille, che risulta essere suo coetaneo nel periodo cruciale della propria avventura, nonostante i due siano separati da più di due secoli di storia. Il nostro giovane sciatore scoprirà che in fondo le sfide del passato sono quelle del presente e conoscerà così l'importanza di capire qual è il proprio posto nel mondo per vincere la sfida della crescita. Inoltre Filippo imparerà quanto sia importante l'amicizia e come questa ci consenta di essere apprezzati per quello che siamo e soprattutto ci sostenga nei momenti difficili, un po' come è accaduto a Louis Braille con il suo amico di istituto. Grazie alla spinta che deriverà da questa avventura cruciale questo piccolo paladino dei giorni nostri sarà pronto per ripartire e affrontare sfide sempre nuove. Infondo siamo tutti Filippo».

 

 

Ph. Tancredi 

 

 

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