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A Palazzo di Città una riunione istituzionale dedicata alla situazione della struttura foggiana

Crack Casa Divina Provvidenza , il Sindaco Landella: «Tutta colpa della politica regionale»

«Ritengo i rappresentanti regionali e parlamentari foggiani i primi attori responsabili del fallimento del Don Uva – afferma Landella - congiuntamente con l'allegra gestione amministrativa della struttura sanitaria. Amministrazione fortemente condizionata dalle parti politiche»

Il fallimento del Don Uva va imputato proprio alla politica che molte volte ha sollecitato, anche oltre misura, alcune assunzioni di personale. E purtroppo, registro – prosegue il primo cittadino – che la politica regionale, che aveva il compito di controllare e vigilare, ha voluto girare lo sguardo altrove probabilmente perchè aveva altri interessi da perseguire.

«Registro l'assenza dei rappresentanti regionali, registro l'assenza dei rappresentanti parlamentari; probabilmente questi erano interessati solo a segnalare o ad indicare  chi doveva essere assunto». Ci va giù pesante il sindaco di Foggia, Franco Landella che questa mattina ha convocato a Palazzo di Città una riunione istituzionale dedicata alla situazione della Casa Divina Provvidenza di Foggia. All’incontro erano stati invitati a partecipare i parlamentari ed i consiglieri regionali della provincia di Foggia, gli assessori regionali espressione del territorio di Capitanata, le segreterie aziendali e le organizzazioni sindacali della Casa Divina Provvidenza di Foggia e le organizzazioni sindacali regionali ed aziendali della Casa Divina Provvidenza di Bisceglie. Purtroppo però l'appuntamento, così come ha evidenziato il primo cittadino foggiano, è stato dissertato proprio dai rappresentanti regionali e dai parlamentari foggiani. «Ritengo loro i primi attori responsabili del fallimento del Don Uva – afferma Landella - congiuntamente con l'allegra gestione amministrativa della struttura sanitaria. Amministrazione fortemente condizionata dalle parti politiche; quindi il crack Don Uva va imputato proprio alla politica che molte volte ha sollecitato, anche oltre misura, alcune assunzioni di personale. E purtroppo, registro – prosegue il primo cittadino – che la politica regionale, che aveva il compito di controllare e vigilare, ha voluto girare lo sguardo altrove probabilmente perchè aveva altri interessi da perseguire. Ora la cosa importante è porre al centro della discussione le sorti del Don Uva, ascoltare e percorrere alcune ipotesi già avanzate nella riunione tenutasi a Bisceglie, ovvero quella di internalizzare il personale questa struttura ed inglobarlo all'interno del sistema regionale considerato che questa struttura è stata finanziata interamente con i fondi della Regione Puglia. Sono preoccupato delle sorti dei dipendenti, cittadini foggiani. Dobbiamo lavorare tutti per evitare che si disperda questo patrimonio umano».

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