IL MATTINO
A Palazzo di Città una riunione istituzionale dedicata alla situazione della struttura foggiana
03.11.2015 - 13:47
Il fallimento del Don Uva va imputato proprio alla politica che molte volte ha sollecitato, anche oltre misura, alcune assunzioni di personale. E purtroppo, registro – prosegue il primo cittadino – che la politica regionale, che aveva il compito di controllare e vigilare, ha voluto girare lo sguardo altrove probabilmente perchè aveva altri interessi da perseguire.
«Registro l'assenza dei rappresentanti regionali, registro l'assenza dei rappresentanti parlamentari; probabilmente questi erano interessati solo a segnalare o ad indicare chi doveva essere assunto». Ci va giù pesante il sindaco di Foggia, Franco Landella che questa mattina ha convocato a Palazzo di Città una riunione istituzionale dedicata alla situazione della Casa Divina Provvidenza di Foggia. All’incontro erano stati invitati a partecipare i parlamentari ed i consiglieri regionali della provincia di Foggia, gli assessori regionali espressione del territorio di Capitanata, le segreterie aziendali e le organizzazioni sindacali della Casa Divina Provvidenza di Foggia e le organizzazioni sindacali regionali ed aziendali della Casa Divina Provvidenza di Bisceglie. Purtroppo però l'appuntamento, così come ha evidenziato il primo cittadino foggiano, è stato dissertato proprio dai rappresentanti regionali e dai parlamentari foggiani. «Ritengo loro i primi attori responsabili del fallimento del Don Uva – afferma Landella - congiuntamente con l'allegra gestione amministrativa della struttura sanitaria. Amministrazione fortemente condizionata dalle parti politiche; quindi il crack Don Uva va imputato proprio alla politica che molte volte ha sollecitato, anche oltre misura, alcune assunzioni di personale. E purtroppo, registro – prosegue il primo cittadino – che la politica regionale, che aveva il compito di controllare e vigilare, ha voluto girare lo sguardo altrove probabilmente perchè aveva altri interessi da perseguire. Ora la cosa importante è porre al centro della discussione le sorti del Don Uva, ascoltare e percorrere alcune ipotesi già avanzate nella riunione tenutasi a Bisceglie, ovvero quella di internalizzare il personale questa struttura ed inglobarlo all'interno del sistema regionale considerato che questa struttura è stata finanziata interamente con i fondi della Regione Puglia. Sono preoccupato delle sorti dei dipendenti, cittadini foggiani. Dobbiamo lavorare tutti per evitare che si disperda questo patrimonio umano».
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Il Mattino di foggia