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I social fanno ingrassare i bambini

L’ambiente alimentare obesogenico, nel quale gli alimenti ad alto contenuto di grassi saturi, di sale e/o di zucchero sono sempre più disponibili e ampiamente commercializzati, costituisce un fattore determinante per l'aumento di peso della popolazione.

I social fanno ingrassare i bambini

Qual è l'impatto del marketing sui social media di alimenti malsani per ragazzi?

L’ambiente alimentare obesogenico, nel quale gli alimenti ad alto contenuto di grassi saturi, di sale e/o di zucchero sono sempre più disponibili e ampiamente commercializzati, costituisce un fattore determinante per l'aumento di peso della popolazione. [1] L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha chiesto ai governi di attuare politiche che promuovano l'assunzione di cibi sani e riducano l'assunzione di cibi malsani da parte di bambini e adolescenti. [2] Gli effetti dannosi del tradizionale marketing radiotelevisivo e dell'inserimento di questi prodotti alimentari sul comportamento alimentare dei bambini sono ben consolidati. Internet è ora una piattaforma importante per il marketing alimentare e studi recenti suggeriscono che il marketing digitale può avere effetti simili a quelli della televisione. [2-5] La ricerca ha anche dimostrato un effetto "oltre il marchio" del marketing alimentare digitale, per cui indipendentemente dalla salubrità di un messaggio, la successiva assunzione di cibo complessiva da parte dei bambini aumenta. [6-8]

Il marketing e l'inserimento di prodotti di alimenti “spazzatura” - ricchi di grassi saturi, sale e zucchero - sono stati saldamente associati all'epidemia globale di obesità infantile. Per determinare l'impatto del marketing sui social media del cibo per ragazzi, alcuni ricercatori nel Regno Unito hanno condotto uno studio randomizzato su 178 soggetti (di età compresa tra 9 e 11 anni) assegnati ad uno di tre gruppi. [9] I ragazzi del primo gruppo sono stati esposti su Instagram alle immagini di alimenti spazzatura; quelli del secondo gruppo a cibi sani e quelli del terzo ad articoli non alimentari (ad es. scarpe da ginnastica). Le immagini erano prodotte da un ragazzo di 23 anni e da una video blogger di YouTube (vlogger, video-blogger) di 26 anni. Entrambi erano tra i 10 vlogger più popolari del Regno Unito (4 e 12 milioni di follower su Instagram, rispettivamente). La maggior parte dei bambini (71%) aveva un peso sano, il 18% era in sovrappeso e il 10% era obeso.  I bambini hanno compilato un questionario validato per la valutazione del senso della fame, successivamente sono stati esposti per 10 minuti alle immagini di Instagram e quindi è stata loro offerta una quantità nota di snack (misurata in kcal). I bambini esposti alle immagini di cibo spazzatura hanno consumato complessivamente il 15% in più di kcal rispetto a quelli esposti a immagini di cibo sano (P=0,05) e il 26% in più di kcal rispetto a quelli esposti a immagini non alimentari (P=0,01).  La quantità di calorie consumate era simile tra gli esposti a immagini di cibo sano o a immagini di articoli non-alimentari. Inoltre, i bambini esposti a immagini di cibi malsani hanno consumato il 20% in più di kcal di questi alimenti rispetto a quelli esposti a immagini di cibi sani (P=0,03) e il 32% in più di kcal da cibi malsani rispetto a quelli esposti a immagini di prodotti non alimentari (P=0,001). L'esposizione dei media di Instagram al cibo malsano ha aumentato l'assunzione calorica immediata di cibo malsano e del cibo in generale, mentre l'equivalente esposizione ai cibi sani non ha avuto alcun effetto. È scoraggiante che le personalità dei social media non siano state in grado di influenzare il consumo di cibi sani. Ma non siamo sorpresi, dal momento che le preferenze alimentari che portano a scelte alimentari sane molto probabilmente iniziano in età prescolare.

Bibliografia

1 . Swinburn BA, Sacks G, Hall KD, et al. The global obesity pandemic: shaped by global drivers and local environments. Lancet. 2011;378(9793):804–814

2 . World Health Organization. Tackling food marketing to children in a digital world: trans-disciplinary perspectives. 2016. Available at: www.euro.who.int/__data/assets/pdf_file/0017/322226/Tackling-food-marketing-children-digital-world-trans-disciplinary-perspectives-en.pdf.

3 . Buchanan L, Kelly B, Yeatman H, Kariippanon K. The effects of digital marketing of unhealthy commodities on young people: a systematic review. Nutrients. 2018;10(2):148 

4 . Harris JL, Speers SE, Schwartz MB, Brownell KD. US food company branded advergames on the internet: children’s exposure and effects on snack consumption. J Child Media. 2012;6(1):51–68


5 . Norman J, Kelly B, McMahon AT, et al. Sustained impact of energy-dense TV and online food advertising on children’s dietary intake: a within-subject, randomised, crossover, counter-balanced trial. Int J Behav Nutr Phys Act. 2018;15(1):37 

6 . Folkvord F, Anschütz DJ, Buijzen M, Valkenburg PM. The effect of playing advergames that promote energy-dense snacks or fruit on actual food intake among children. Am J Clin Nutr. 2013;97:239–245

7 . Folkvord F, Anschütz DJ, Buijzen M, Valkenburg PM. The effect of playing advergames that promote energy-dense snacks or fruit on actual food intake among children. Am J Clin Nutr. 2013;97:239–245[PubMed]

Google ScholarCrossref  

8 . Halford JC, Boyland EJ, Hughes GM, Stacey L, McKean S, Dovey TM. Beyond-brand effect of television food advertisements on food choice in children: the effects of weight status. Public Health Nutr. 2008;11(9):897–904

9 . Coates AE, Hardman CA, Halford JCG, Christiansen P, Boyland EJ. Social Media Influencer Marketing and Children's Food Intake: A Randomized Trial. Pediatrics. 2019 Apr;143(4):e20182554. doi: 10.1542/peds.2018-2554. 

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F. Michele Panunzio

F. Michele Panunzio

La prevenzione nutrizionale è la più potente medicina, ma non ama la solitudine. Ancelle le sono tutte le altre discipline mediche. Si accontenta di stare in disparte, ma in cuor suo sa di essere la padrona di casa per accogliere tutti. Non è esclusiva, né ha la puzza sotto il naso. Amo la prevenzione nutrizionale, fu amore a prima vista. Scelsi di fare il medico-igienista, ma anche di laurearmi in nutrizione umana, connubio perfetto per la mia professione. La collettività e l’individuo, il gruppo ed il singolo, i sani ed i malati, la prevenzione nutrizionale è per tutti ed è per sempre. Rispondo alle vostre domande, inviatele a: redazione@ilmattinodifoggia.it

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