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Tutto il buono del nero, soprattutto per l'intestino

Il caffè può migliorare la sopravvivenza del cancro del colon-retto in stadio avanzato ed è utile anche nella prevenzione primaria. I benefici sono stati osservati sia con quello normale che con il decaffeinato.

Tutto il buono del nero, soprattutto per l'intestino

Gli Autori ipotizzano che i nutrienti del caffè possano influenzare la motilità intestinale, la produzione fecale, la composizione del microbioma e l'infiammazione

Secondo uno studio pubblicato su “JAMA Oncology”, i pazienti con cancro del colon-retto in stadio avanzato possono avere un beneficio in termini di sopravvivenza dal bere caffè. [1] Quasi 1200 pazienti con carcinoma colorettale non resecabile, localmente in stadio avanzato o metastatico, hanno completato i questionari sulla frequenza alimentare e sono stati seguiti per una mediana di 5 anni. Durante il periodo di studio, il 93% della coorte ha avuto una progressione della malattia o è morto.

Dopo l’aggiustamento mediante la multivariata, ogni tazza di caffè in più consumata giornalmente è stata associata a una riduzione del 7% del rischio di mortalità e del 5% del rischio di progressione della malattia, con una chiara relazione dose-risposta. Quando i risultati sono analizzati per il tipo di caffè è emerso che sia il caffè con caffeina che quello decaffeinato erano significativamente associati a un minor rischio di mortalità, mentre bere solo il caffè decaffeinato era associato a un minor rischio di progressione. Gli Autori nella discussione dei risultati indicano numerosi potenziali meccanismi per spiegare l’associazione trovata tra caffè e ridotto rischio di mortalità per cancro intestinale in stadio avanzato, come ad esempio la maggiore motilità intestinale indotta dal caffè. Tuttavia, gli stessi precisano che sono necessari ulteriori studi prima di includere il caffè nei trattamenti per il cancro del colon-retto. Comunque vada con i nuovi e necessari studi, i risultati di questo lavoro dovrebbero essere rassicuranti per i sopravvissuti al cancro del colon-retto che amano il caffè.

Inoltre, il caffè sembra un buon alimento anche per la prevenzione primaria del cancro-colorettale. E’ quanto emerge ad esempio da uno studio caso-controllo pubblicato su “Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention” il quale suggerisce che i bevitori regolari di caffè hanno un rischio ridotto di sviluppare il cancro del colon-retto [2]. In questo lavoro, condotto in Israele, i ricercatori hanno valutato gli effetti del consumo di caffè in 5100 persone con cancro del colon-retto  e 4100 controlli senza cancro del colon-retto. Dopo l'aggiustamento mediante multivariata, qualsiasi consumo di caffè era associato a un rischio ridotto del 26% di incidenza di cancro del colon-retto, rispetto al non bere caffè. Inoltre, il rischio di cancro intestinale era più basso nei soggetti che avevano un consumo più elevato di caffè (oltre 2,5 tazze al giorno). I benefici sono stati osservati sia con quello normale che con il decaffeinato.

Gli Autori ipotizzano che i nutrienti del caffè possano influenzare la motilità intestinale, la produzione fecale, la composizione del microbioma e l'infiammazione, e così scrivono nella conclusione dello studio: "I rischi per la salute attribuiti al consumo del caffè sono bassi, ma ulteriori prove sono necessarie prima di promuovere il consumo di caffè quale approccio nutraceutico per ridurre il rischio di cancro del colon-retto".


Bibliografia

1 . Mackintosh C, Yuan C, Ou F, et al. Association of Coffee Intake With Survival in Patients With Advanced or Metastatic Colorectal Cancer. JAMA Oncol. Published online September 17, 2020. doi:10.1001/jamaoncol.2020.3938

2 . Schmit SL, Rennert HS, Rennert G, Gruber SB. Coffee Consumption and the Risk of Colorectal Cancer. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev. 2016 Apr;25(4):634-9. doi: 10.1158/1055-9965.EPI-15-0924. 

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F. Michele Panunzio

F. Michele Panunzio

La prevenzione nutrizionale è la più potente medicina, ma non ama la solitudine. Ancelle le sono tutte le altre discipline mediche. Si accontenta di stare in disparte, ma in cuor suo sa di essere la padrona di casa per accogliere tutti. Non è esclusiva, né ha la puzza sotto il naso. Amo la prevenzione nutrizionale, fu amore a prima vista. Scelsi di fare il medico-igienista, ma anche di laurearmi in nutrizione umana, connubio perfetto per la mia professione. La collettività e l’individuo, il gruppo ed il singolo, i sani ed i malati, la prevenzione nutrizionale è per tutti ed è per sempre. Rispondo alle vostre domande, inviatele a: redazione@ilmattinodifoggia.it

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