IL MATTINO
Forever
24.05.2020 - 09:42
Uno studio condotto con un disegno di case-crossover ha trovato che i giovani non hanno alcuna difficoltà a consumare frutta, legumi e verdure, purché ne percepiscano i benefici.
Tempo fa venne condotto uno studio crossover nel quale le donne reclutate avevano imparato a seguire un’alimentazione a base vegetale per alcuni mesi, al fine di indagare come tale dieta avrebbe influenzato i loro cicli mestruali. In particolare, nelle due braccia dello studio crossover si utilizzava: nell’uno la dieta a base vegetale e nell’altro la dieta senza restrizioni, ciascuna della durata di due cicli mestruali. In ogni fase sono state rilevate le frequenze di consumo degli alimenti degli ultimi tre giorni ed è stata fatta una valutazione quantitativa dell'accettabilità della dieta e dei benefici percepiti, oltre che degli effetti avversi. Le donne reclutate non avevano problemi di salute diversi dal dolore mestruale ed hanno risposto a una pubblicità per uno studio di comunità. Di 51 volontarie, 35 hanno completato lo studio; il 10% circa di calorie della dieta a base vegetale proveniva dai grassi. Le reclutate hanno partecipato a riunioni settimanali e a dimostrazioni culinarie. Le principali misure di esito erano l'assunzione di nutrienti, l'accettabilità alimentare e i benefici percepiti o gli effetti collaterali. Dopo il periodo di alimentazione a base vegetale, le partecipanti dovevano tornare alla loro dieta pregressa per analizzare le differenze tra i due modelli alimentari, secondo il disegno dello studio A-B-A nel quale si inverte la variabile sperimentale.
Il problema è che alcune donne si sono sentite così bene mangiando in modo sano - stavano perdendo peso senza dover contare le calorie o esercitare il controllo delle porzioni, avevano più energia, i loro cicli mestruali erano migliorati e sperimentavano una migliore digestione e un sonno migliore - che hanno rifiutato di tornare alla dieta pregressa, alterando così il protocollo dello studio. [1] In conclusione, una parte cospicua delle partecipanti alla ricerca era così contenta di mangiare a base vegetale da non essere disponibile a rispettare il protocollo dello studio e dover tornare alla dieta di prima. Ciò ha comportato il fatto di dover eliminare i loro dati dai risultati e, di conseguenza, compromettere lo studio. Quindi, ironicamente, la dieta a base vegetale ha funzionato troppo bene.
Bibliografia
1 . Barnard N, Scialli A, Bertron P, Hurlock D, Edmonds K. Acceptability of a therapeutic low-fat, vegan diet in premenopausal women. J Nutr Educ Behav. 2000;32(6):314–9.
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