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Non mandate in quarantena la corretta alimentazione

Alla luce delle evidenze, qual è il modello alimentare che può assicurare un miglior equilibrio tra calorie e nutrienti essenziali?

Non mandate in quarantena la corretta alimentazione

Il lockdown rischia di esasperare le cattive abitudini alimentari ed è necessario che quando terminerà l’attuale distanziamento sociale si promuovano a tutto campo i salutari stili di vita, quali: vaccinazioni, attività motoria, no fumo di tabacco, no alcol e corretta alimentazione.

Nell’articolo “La chiusura totale contro il virus ha anche effetti negativi”, pubblicato su “La Stampa” del 29/03/2020, il Prof. Carlo Signorelli, ordinario di Igiene dell’Università Vita-Salute San Raffaele,  richiama l’attenzione sugli “effetti a medio e lungo termine dei provvedimenti adottati” come, ad esempio, il distanziamento sociale per contrastare l’epidemia del nuovo coronavirus, e analizza l’impatto sulla salute determinato dal “cambio così repentino delle abitudini di vita…”. Tra gli effetti negativi, il Prof. Signorelli annovera  “la riduzione dell’attività motoria, che combinata con pasti abbondanti (i consumi aumentati lo testimonierebbero) porterà fatalmente a un incremento ponderale medio della popolazione con tutti i rischi conseguenti”. In effetti, quanto denunciato da Carlo Signorelli è un reale effetto collaterale  del lockdown, soprattutto quando l’alimentazione è squilibrata e non soddisfa l’apporto ottimale di nutrienti essenziali a fronte delle tante calorie vuote ingurgitate. L’alimentazione chetogenica, ad esempio, è così vuota dal punto di vista nutrizionale che per avere un apporto giornaliero sufficiente di tutte le vitamine e i minerali essenziali, occorrerebbe assumere circa 37.500 calorie al giorno. [1-2]   Si potrebbe pensare che sia difficile seguire un’alimentazione sana e equilibrata in tempi normali, figuriamoci durante il lockdown.

Invece, saper scegliere una dieta più sana ed equilibrata è molto più semplice di quel che si pensi. A tal proposito, uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “The Journal of American Dietetic Association” ha confrontato la qualità nutrizionale dell’alimentazione a base vegetale e quella della ricca di prodotti di origine animale. [3]  In questo lavoro, utilizzando una varietà di indici di qualità nutrizionale, i ricercatori hanno scoperto che più le persone seguono l’alimentazione a base vegetale, più elevato era il punteggio della qualità nutrizionale della propria dieta.  Uno studio ulteriore ha trovato che coloro che consumano molti alimenti vegetali assumono quasi tutti i nutrienti necessari: più fibre, più vitamina A, più vitamina C, più vitamina E, più vitamine del gruppo B, tiamina, riboflavina e folati, e più minerali, calcio, magnesio e ferro. [4]  Ciò, ovviamente, non sorprende e potremmo ripetere, in questi giorni di lockdown, la stessa domanda retorica che il Prof. Van Horn dell'American Dietetic Association fa nell’editoriale a commento dello studio: "Cosa potrebbe esserci di più nutriente rispetto a una dieta vegetariana?". [5] 

Quindi, non è il lockdown il problema, ma il cambiamento delle abitudini alimentari verso scelte più salutari, senza se e senza ma, anche quando sarà terminata l'epidemia del nuovo coronavirus. Il lockdown esaspera ancor più le pregresse cattive abitudini alimentari ed è, quindi, necessario che quando terminerà l’attuale distanziamento sociale si promuovano a tutto campo i salutari stili di vita, quali: vaccinazioni, attività motoria, no fumo di tabacco e alcol, e corretta alimentazione. Questo è un investimento in termini di salute sia in tempi “normali” che in quelli “straordinari” come i mesi trascorsi a contrastare una pandemia. 


Bibliografia

1 . Calton JB. Prevalence of micronutrient deficiency in popular diet plans. J Int Soc Sports Nutr. 2010;7:24. 

2 . Ma Y, Pagoto SL, Griffith JA, et al. A dietary quality comparison of popular weight-loss plans. J Am Diet Assoc. 2007;107(10):1786–91. 

3 . Clarys P, Deliens T, Huybrechts I, Deriemaeker P, Vanaelst B, De Keyzer W, Hebbelinck M, Mullie P. Comparison of nutritional quality of the vegan, vegetarian, semi-vegetarian, pesco-vegetarian and omnivorous diet. Nutrients. 2014 Mar 24;6(3):1318-32. doi: 10.3390/nu6031318.

4 . Farmer B, Larson BT, Fulgoni VL, Rainville AJ, Liepa GU. A vegetarian dietary pattern as a nutrient-dense approach to weight management: an analysis of the national health and nutrition examination survey 1999–2004. J Am Diet Assoc. 2011;111(6):819–27. 

5 . Van Horn L. Achieving nutrient density: a vegetarian approach. J Am Diet Assoc. 2011;111(6):799.

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F. Michele Panunzio

F. Michele Panunzio

La prevenzione nutrizionale è la più potente medicina, ma non ama la solitudine. Ancelle le sono tutte le altre discipline mediche. Si accontenta di stare in disparte, ma in cuor suo sa di essere la padrona di casa per accogliere tutti. Non è esclusiva, né ha la puzza sotto il naso. Amo la prevenzione nutrizionale, fu amore a prima vista. Scelsi di fare il medico-igienista, ma anche di laurearmi in nutrizione umana, connubio perfetto per la mia professione. La collettività e l’individuo, il gruppo ed il singolo, i sani ed i malati, la prevenzione nutrizionale è per tutti ed è per sempre. Rispondo alle vostre domande, inviatele a: redazione@ilmattinodifoggia.it

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