IL MATTINO
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11.08.2019 - 09:18
In pratica, il consumo di molta frutta e verdura, di pochi zuccheri e grassi determinava un migliore benessere psicologico, mentre un’assunzione di zucchero nei limiti indicati dalle linee guida era associato ad una migliore autostima.
Nei bambini di età compresa tra 2 e 9 anni esiste un'associazione tra l’aderenza alle linee guida per una sana alimentazione ed il benessere psicologico, valutato dopo 2 anni di alimentazione sana e definito, come presenza di migliori relazioni con gli altri bambini, di maggiore autostima e di minori problemi emotivi.
Questo è il quadro che emerge in estrema sintesi da uno studio di coorte il quale ha esaminato 7.675 bambini dai 2 ai 9 anni di otto paesi europei: Belgio, Cipro, Estonia, Germania, Ungheria, Italia, Spagna e Svezia. [1] I ricercatori hanno trovato che un punteggio più elevato di aderenza ad una sana alimentazione, (Healthy Dietary Adherence Score - HDAS) all'inizio del periodo di studio, era associato dopo due anni ad una migliore autostima ed a minori problemi emotivi. L'HDAS (Healthy Dietary Adherence Score) mira a valutare l'adesione alle linee guida per una sana alimentazione, le quali comprendono, ad esempio, la limitazione dell'assunzione di zuccheri raffinati, la riduzione dell'assunzione di grassi ed un buon consumo di frutta e verdura. [2-3] Un HDAS più elevato indica una migliore aderenza alle linee guida, ovvero un'alimentazione più sana. Le linee guida per una sana alimentazione sono comuni agli otto paesi inclusi nello studio.
Gli Autori hanno trovato, inoltre, che una migliore autostima all'inizio del periodo di studio era associata a un HDAS più elevato, misurato due anni dopo, e che le associazioni tra HDAS e benessere erano simili sia per i bambini con peso normale che per quelli in sovrappeso, ed era indipendente dalla posizione socioeconomica delle famiglie. In particolare, lo studio ha evidenziato come il consumo di alimenti integrali presenti in ogni pasto era associato a nessun problema comportamentale con i coetanei. Inoltre, le associazioni trovate nella ricerca andavano in entrambe le direzioni (sana alimentazione ⇄ benessere psicologico).
In pratica, il consumo di molta frutta e verdura, di pochi zuccheri e grassi determinava un migliore benessere psicologico, mentre un’assunzione di zucchero nei limiti indicati dalle linee guida era associato ad una migliore autostima. Dal lato del benessere psicologico che influenza le abitudini alimentari, lo studio ha trovato che: le buone relazioni con i genitori ed i coetanei erano associate al consumo di frutta e verdura nelle quantità suggerite dalle linee guida, mentre la minore presenza di problemi emotivi era associata alla bassa assunzione di grassi.
Tra i limiti dello studio, gli Autori precisano che i bambini con cattiva alimentazione e scarso benessere psicologico avevano maggiori probabilità di abbandonare lo studio e, quindi, sono stati sottorappresentati al follow-up di due anni, il che complica le conclusioni sui tassi reali di cattiva alimentazione e di scarso benessere. Inoltre, poiché lo studio è osservazionale e si basa sui dati riferiti dai genitori, non sono possibili conclusioni su causa ed effetto. Le associazioni che sono state identificate in questo lavoro necessitano di essere, pertanto, confermate da studi sperimentali.
Bibliografia
1 . Arvidsson L, Eiben G, Hunsberger M, De Bourdeaudhuij I, Molnar D, Jilani H, Thumann B, Veidebaum T, Russo P, Tornatitis M, Santaliestra-Pasías AM, Pala V, Lissner L; IDEFICS consortium. Bidirectional associations between psychosocial well-being and adherence to healthy dietary guidelines in European children: prospective findings from the IDEFICS study. BMC Public Health. 2017 Dec 14;17(1):926. doi: 10.1186/s12889-017-4920-5.
2 . Ocke MC. Evaluation of methodologies for assessing the overall diet: dietary quality scores and dietary pattern analysis. P Nutr Soc. 2013;72:191–9.
3 . Waijers PM, Feskens EJ, Ocke MC. A critical review of predefined diet quality scores. Br J Nutr. 2007;97:219–31.
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