IL MATTINO
Forever
09.07.2023 - 09:41
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Le implicazioni di questo cambiamento per la salute umana possono essere molteplici, come ad esempio una diffusione delle malattie zoonotiche (malattie trasmissibili dagli animali all'uomo). Tuttavia, la presenza di animali nelle aree precedentemente dominate dall'attività umana può avere un impatto sia negativo, come l'aumento dell'ansia in alcune persone, che positivo, come un maggiore senso di connessione con la natura, sulla salute mentale.
Nel corso della pandemia di COVID-19, le restrizioni imposte alle attività umane con i lockdown hanno provocato una riduzione significativa degli spostamenti umani. Al contrario, come rivelato da uno studio recentemente sulla prestigiosa rivista “Science”, la mobilità degli animali è sensibilmente aumentata. Le implicazioni di questo cambiamento per la salute umana possono essere molteplici, e richiedono un'analisi più approfondita. [1] Ad esempio, una maggiore vicinanza degli animali alle strade potrebbe aumentare il rischio di incidenti stradali con gli animali selvatici. Inoltre, una maggiore permeabilità del paesaggio potrebbe favorire la diffusione di malattie zoonotiche tra la fauna selvatica e l'uomo. Queste malattie rappresentano una minaccia significativa per la salute umana. Ad esempio, alcune delle malattie infettive più note e devastanti dell'umanità, compresa la stessa COVID-19, sono di origine zoonotica. Pertanto, un aumento della mobilità animale potrebbe potenzialmente portare a un rischio più elevato di emergenza di nuove malattie infettive contratte tramite il contatto diretto con animali infetti, il consumo di alimenti contaminati, o attraverso vettori come zecche e zanzare. Circa il 75% delle nuove malattie emerse negli ultimi 10 anni ha origine zoonotica. [2]
Le zoonosi possono essere trasmesse tramite alimenti, quando si consumano prodotti contaminati da microrganismi patogeni, come batteri, virus e parassiti. Questi agenti penetrano nel corpo umano attraverso il tratto gastrointestinale, causando vari sintomi. La contaminazione può avvenire in qualsiasi fase della catena di produzione alimentare, quindi sono necessarie misure di prevenzione e controllo lungo l'intera filiera. Le malattie più comuni di origine alimentare sono causate da Campylobacter, Salmonella, Yersinia, E. coli e Listeria. Queste malattie rappresentano una minaccia per la salute pubblica su scala globale. Per combattere queste zoonosi, l'Unione Europea ha adottato un approccio integrato alla sicurezza alimentare, che prevede la valutazione dei rischi e la loro gestione. Altre zoonosi possono essere trasmesse all'uomo attraverso il contatto diretto con un animale infetto o le sue secrezioni, o attraverso vettori come zecche e zanzare. Tra queste malattie, si segnalano l'influenza aviaria, la febbre Q, infezioni da un ceppo di Stafilococco aureo resistente alla meticillina, infezioni da Salmonella e Escherichia coli (E. coli) produttore di verotossina. Queste malattie possono diffondersi anche attraverso l'ambiente, come nel caso di E. coli produttore di verotossina, che può essere presente nell'acqua contaminata delle piscine.
Inoltre, la maggiore presenza di animali nelle aree precedentemente dominate dall'attività umana può avere implicazioni per la salute mentale delle persone. Alcuni individui possono provare ansia o paura a causa di un contatto più frequente con gli animali, soprattutto se questi sono di specie selvatiche o potenzialmente pericolose. D'altro canto, la presenza di animali può avere effetti benefici sul benessere psicologico di molte persone, fornendo un senso di connessione con la natura e promuovendo la rilassatezza e la tranquillità. Un altro aspetto da considerare riguarda la qualità dell'ambiente. Se da un lato la diminuzione del traffico umano può aver ridotto l'inquinamento atmosferico e acustico in molte aree, favorendo così la salute umana, dall'altro la maggiore mobilità animale può avere effetti negativi sulla qualità dell'acqua e del suolo, a causa dell'aumento del deposito di escrementi animali. Infine, va sottolineato che la maggiore mobilità animale durante le restrizioni COVID-19 potrebbe riflettere una capacità di adattamento degli ecosistemi alla riduzione dell'attività umana. Questo potrebbe avere conseguenze a lungo termine sulla biodiversità e sull'equilibrio degli ecosistemi, con effetti potenzialmente sia positivi che negativi sulla salute umana. In conclusione, lo studio pubblicato su Science mette in luce un aspetto interessante e potenzialmente preoccupante delle restrizioni COVID-19: la maggiore mobilità animale e i suoi possibili effetti sulla salute umana. È evidente la necessità di ulteriori ricerche in questo campo, per comprendere meglio questi fenomeni e per sviluppare strategie efficaci di gestione e prevenzione dei rischi per la salute associati.
Bibliografia
1 . St Clair CC, Raymond S. Mammals responded to reduced road traffic. Science. 2023 Jun 9;380(6649):1008-1009. doi: 10.1126/science.add9662. Epub 2023 Jun 8. PMID: 37289891.
2 . EFSA. Malattie zoonotiche. Disponibile all’indirizzo: www.efsa.europa.eu/
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