Cerca

Com’è difficile fare il sindaco
al tempo di Facebook

Com’è difficile fare il sindaco
al tempo di Facebook

Il teet di Mongelli comparso su Facebook

Ve la ricordate quella canzone di Ricky Gianco che, nel 1967, cantava: “Tu sei buono e ti tirano le pietre. Sei cattivo e ti tirano le pietre. Qualunque cosa fai, dovunque te ne vai, sempre pietre in faccia prenderai”? Mi è venuta in mente pensando alla lapidazione di cui è stato fatto segno il sindaco di Foggia Gianni Mongelli non appena sul suo profilo Facebbok è comparso, intorno a mezzogiorno di questa mattina, il post del suo Tweet in cui riferiva di essere “A passeggio in centro a Milano con mia figlia. Splendido”.  Una ingenuità, l’emozione di un meraviglioso sentimento che Mongelli ha pensato di condividere, da padre, con i propri “amici” virtuali senza immaginare lontanamente la mota di commenti che gli si sarebbe rivoltata contro: ne parliamo nell’edizione di domani de “Il Mattino di Foggia” (già disponibile nell’edicola digitale ww7.virtualnewspaper.it/mattino/ ). Com’è difficile fare il sindaco al tempo di Facebook: se scegli di metterla in piazza, la vita non è più tua! Ognuno si sente in diritto di prendertela a morsi pubblicamente, di confonderla con la veste istituzionale che indossi e rivoltarla nella palude dei problemi che hai scelto di amministrare. Senza alcun rispetto, né riserbo che un tempo erano riconosciuti a coloro i quali veniva concessa l’autorità di rappresentarci col tricolore di una fascia o l’autorevolezza di una divisa. 

Nelle agorà di ogni tempo, però, la dissacrazione è il rischio che hanno dovuto mettere in conto tutti quei governatori che hanno ceduto alla tentazione di mischiarsi tra la folla. Prendete, ad esempio, la storia di Papirio Protestato, riferita dall’erudito scrittore e grammatico latino Aulo Gellio nelle “Notti Attiche”. Il padre, senatore romano, se lo portava con sé nella curia quando era ancora adolescente (vestiva perciò la toga pretesta). Dopo una delicata riunione sulla quale i senatori avevano concordato di mantenere la massima discrezione fu insistentemente interrogato dalla madre curiosa di conoscere gli argomenti di attualità. Per sviare la curiosità della donna il ragazzo le aveva raccontato che si discuteva se fosse meglio dare due mariti ad ogni donna o due mogli ad ogni uomo.  Sconvolta la donna corse ad avvisare amiche e vicine, la voce si sparse rapidamente e l'indomani, i senatori trovarono la curia invasa dalle matrone che pregavano di non dover dividere con altri i propri mariti. Morale della favola: per quanto è possibile, la vita privata va gelosamente custodita se la si vuole preservare dalle contaminazioni pubbliche, che al tempo di Facebook e Twitter sono oltremodo imprevedibili.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia

Caratteri rimanenti: 400

Commenti all'articolo

  • manganofoggia

    05 Novembre 2012 - 11:37

    Certo che facebook é un'arma a doppio taglio per cui va preso per quello che é. Ritengo peró che non ci si renda conto che quel mondo virtuale non é tutto il mondo per cui a fronte di gente che commenta una passeggiata per Milano, ce n'é tanta altra che vorrebbe capire le cose della propria cittá da parte di chi ha scelto di rappresentarli. Ritengo che un buon amministratore debba sempre pensare di vivere il quotidiano con i propri cittadini senza doversi necessariamente chiudersi tra le quattro mura di un palazzo. Proporrei al prossimo sindaco di prevedere conferenze stampa, o addirittura i comizi trimestrali, ad ogni cambio di stagione, per spiegare alla gente cosa si é fatto, cosa si poteva fare e i motivi che hanno determinato le varie azioni di governo della cittá. In questo modo la pagina facebook potrebbe raccontare della sua vita privata, del suo tempo libero. Se avesse fatto in tal modo, gli avrebbero risposto: " Buona passeggiata"

    Report

    Rispondi

Antonio Blasotta

Antonio Blasotta

Alla passione per la scrittura e la comunicazione ho dedicato il mio tempo, senza mai risparmiarmi. Così, da quando avevo 15 anni, ho scritto per diversi giornali (Puglia, La Gazzetta del Mezzogiorno, il Roma), ho diretto la prima tv di Foggia, Teleradioerre; ed ho finito con il fondare la Casa Editrice "Il Castello", che, oltre ad editare diversi libri, pubblica "Il Mattino di Foggia". Divido la mia vita tra la passione editoriale e quella per la formazione relazionale e direzionale, essendo Master Trainer con licenza USA di PNL.

edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione