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I pensieri dell'Altrove

Una serata speciale

Una serata speciale

Mariantonietta Ippolito, a sinistra, con Antonella Caruso alla presentazione del libro

I sentimenti sono universali, si sa, ma quando senti che il bene intorno è solo tuo, la sensazione diventa una questione sfacciatamente egoistica e personale. Gli abbracci li mandiamo, li scriviamo, li auguriamo, ma quando concretamente ti senti lasciati addosso deodoranti diversi e tante impronte energiche sulle spalle allora si, che il cerchio delle mani si completa e si definisce per diventare fisico, forte, caldo come una copertina davanti al caminetto. E le parole sono tante e impregnate di interiorità, sono diverse, profonde e asciutte, sono felici perché hanno dentro la libertà dell'aria e la nudità della forma, sono pasticche di menta che rinfrescano la gola e poi, scendendo più giù, un pezzo di cuore accelerato e un anfratto di stomaco con la nausea. Gli occhi diventano lucciole nelle emozioni e fessure nelle introspezioni, diventano linguaggio e presenza, coinvolgimento e complicità. Quando c'è umanità intensa tutto questo lo rapisci, lo assorbi, ti riempie ma non ti sazia, ti incoraggia. Quando hai la fortuna di trovarti in questa dimensione misuri con abilità e sveltezza la densità dei respiri, perché ognuno è il tuo e nessuno è scollegato da un altro, perché come i bambini cercano pretesti di litigi per provare a sentirsi più grandi, noi adulti, infantilmente, abbiamo bisogno di pretesti per poterci riconciliare e abbracciare. Il 13 dicembre, per me, è stato così. Io ho provato ad offrire il 'pretesto', io, poi, me lo sono ripreso. Grazie ad Antonella, 'entrata' nel libro, nelle sue righe e nelle sue rughe, nei suoi spigoli, nelle sue ragioni. Grazie a Tonino, complice generoso ed intelligente di questa bella esperienza. La conoscenza aiuta, ma la considerazione che si ha delle persone varia e modifica i comportamenti, e qualche volta li rende speciali. Grazie alla significativa e importante ospitalità di Filippo. Grazie ad Amalia, amica sensibile ed emotivamente presente. Grazie a Claudia, razionale efficienza ed attenzione. Grazie a tutti quelli che erano lì intorno a me e per me, vi ho guardati ed osservati minuziosamente uno ad uno. E grazie anche a chi c'era solo con il pensiero; qualcuno, più forte, mi è arrivato come i fiori fra le mani.

 

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Mariantonietta Ippolito

Mariantonietta Ippolito

Il pensiero è la forma più inviolabile e libera che un individuo possa avere. Il pensiero è espressione di verità, di crudezza, di amore. Quando il pensiero diventa parola il rischio della contaminazione della sua autenticità è alto. La scrittura, invece, lo assottiglia, ma non lo violenta. Io amo la scrittura, quella asciutta, un po’ spigolosa, quella che va per sottrazioni e non per addizioni. Quella che mi rappresenta e mi assomiglia, quella che proverò a proporre qui. Dal mondo di “Kabul” al vasto mondo dei pensieri dell’”altrove”.

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