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L'operazione

Per i giovanissimi delinquenti che per 100 euro uccisero un barista a Foggia il "Destino" lo scrive la Polizia: c'è pure un minorenne tra gli arrestati

Sono tutti giovanissimi e c'è anche un minorenne tra le cinque persone arrestate oggi dagli agenti di polizia di Foggia accusati, a vario titolo, di omicidio, rapina, furto, ricettazione, incendio e favoreggiamento

Il titolare, nel corso della colluttazione, rimase ferito all'altezza dell'occhio sinistro. Ricoverato in rianimazione Traiano e' morto dopo 23 giorni, nel Policlinico Riuniti dove era stato ricoverato. I banditi erano riusciti a fuggire, con circa 100 euro, a bordo di una Fiat Punto trovato bruciata e abbandonata la sera della rapina nelle campagne alla periferia della citta'.

Sono tutti giovanissimi (Christian Consavolo, nato il 27.03.2000; Antonio Pio Tufo del 13.08.2000; Antonio Bernardo, nato il 19.11.1997; Simone Pio Amorico del 2.05.1999) e c'e' anche un minorenne tra le cinque persone arrestate oggi dagli agenti di polizia di Foggia accusati, a vario titolo, di omicidio, rapina, furto, ricettazione, incendio e favoreggiamento nell'ambito delle indagini sulla rapina ad una rivendita di tabacchi di Foggia in cui fu ferito il titolare, morto poi dopo tre settimane per le ferite riportate. Francesco Traiano, titolare del bar tabacchi "Gocce di caffe'", in via Guido Dorso nei pressi dello stadio della citta' aveva reagito al tentativo di rapina messo a segno, il 17 settembre dello scorso anno, da tre persone che, con il volto coperto, erano entrate nel locale. Il titolare, nel corso della colluttazione, rimase ferito all'altezza dell'occhio sinistro. Ricoverato in rianimazione Traiano e' morto dopo 23 giorni, nel Policlinico Riuniti dove era stato ricoverato. I banditi erano riusciti a fuggire, con circa 100 euro, a bordo di una Fiat Punto trovato bruciata e abbandonata la sera della rapina nelle campagne alla periferia della citta'. "Appena ho appreso la notizia e' stata una sensazione bellissima per tutti noi. Perche' finalmente la giustizia e' arrivata. Oggi la giustizia ha trionfato. Ora ci attendera' la parte piu' difficile, il processo, ma noi non molliamo". Lo dice Alfredo Traiano, nipote di Francesco Traiano, titolare del bar tabacchi "Gocce di caffe'" di Foggia, in via Guido Dorso, che aveva reagito al tentativo di rapina messo a segno il 17 settembre dello scorso anno. Oggi l'arresto di cinque persone, accusate, a vario titolo, di omicidio, rapina, furto, ricettazione, incendio e favoreggiamento. Questa mattina al passaggio delle automobili della polizia davanti al bar-tabacchi, teatro della rapina, si sono radunate numerose persone che hanno applaudito ai poliziotti. "E' stato - ha proseguito Traiano - un segno di vittoria. Una vittoria dello Stato, della polizia e anche nostro. Oggi l'omicida di zio Francesco ha un volto e un nome. E dovra' pagare per quello che ha fatto". 

“La gratitudine e la soddisfazione di stamattina per il lavoro della Procura della Repubblica di Foggia, della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Bari e della Questura di Foggia sono tutte legate alla certezza che lo Stato ha riscattato se stesso davanti alla famiglia di Francesco Traiano, alla comunità foggiana e all’Italia intera. Sapere che un delitto così feroce e odioso, come quello che ha sconvolto Foggia appena cinque mesi fa, non solo non rimane senza conseguenze, ma viene ricostruito senza risparmio di mezzi e di uomini, come testimonia il puntiglioso resoconto delle indagini condotte, diffuso oggi dalla Questura di Foggia, rafforza tutti nella convinzione che la legge può vincere sulla violenza e sulla sopraffazione. La morte di Francesco deve avere giustizia e speriamo che, anche con le doverose garanzie assicurate dal processo che si aprirà, non sia sottratto il grande valore di speranza che gli arresti di questa mattina hanno diffuso in tutte le persone perbene”, dice l'assessore regionale al Bilancio Raffaele Piemontese.

"Questa mattina la città ha accolto con favore la notizia dell'arresto di cinque persone nell'operazione 'Destino', per l'omicidio di Francesco Traiano, il titolare del bar 'Gocce di caffè', che ha profondamente scosso la comunità". Così il sindaco di Foggia, Franco Landella, sul blitz della squadra mobile del capoluogo dauno."Francesco è stato barbaramente ucciso durante un tentativo di rapina ed è morto in ospedale a causa delle ferite riportate dopo 23 giorni di agonia. La comunità foggiana è unita nel dolore della famiglia Traiano", prosegue il sindaco Landella."Un sentito grazie va al prefetto Raffaele Grassi che promise ai famigliari di Francesco che i responsabili sarebbero stati assicurati alla giustizia, al questore di Foggia, Paolo Sirna, alla Procura della Repubblica e a tutta la Squadra Stato che sta facendo piena luce su una dolorosa vicenda che ha coinvolto un figlio di questa terra, un imprenditore giovane ma determinato, privato della propria vita a soli 38 anni", conclude Landella.

«La notizia dell’individuazione e dell’arresto di cinque soggetti gravemente indiziati di essere gli autori del feroce assassinio di Francesco Traiano è motivo allo stesso tempo di grande gioia e di sgomento. È un grande successo per la comunità che i possibili colpevoli di un crimine tanto efferato siano stati assicurati alla giustizia; è allo stesso tempo molto doloroso constatare che – se le ipotesi accusatorie verranno confermate - i suoi autori sono ragazzi giovanissimi, tra cui un minorenne, che hanno spento la vita di un onesto cittadino e lavoratore e distrutto le proprie per un’esigua manciata di denaro.  Resta l’apprezzamento per la dimostrazione di professionalità ed efficienza da parte dello Stato e per l’accurato lavoro investigativo svolto dalla Squadra Mobile. Un particolare ringraziamento alla Procura della Repubblica di Foggia per l’abnegazione e la determinazione con cui ha portato avanti le indagini ed al Prefetto di Foggia per la vicinanza ai congiunti di Francesco», il commento del presidente della Fondazione Antiusura "Buon Samaritano" di Foggia, Pippo Cavaliere.

L'OPERAZIONE

«Le complesse indagini avviate a seguito dell’evento delittuoso compiute attraverso metodi tradizionali come appostamenti e pedinamenti anche  notturni nonché l’utilizzo di sofisticati presidi tecnologici di tipo ambientale - rende noto la Polizia -, hanno consentito  di individuare i responsabili nonché di ricostruire gli specifici ruoli assunti dagli stessi tanto nelle fasi antecedenti e preparatorie la rapina quanto nelle fasi successive. Tale meticolosità ha altresì consentito di individuare un quinto complice, che sebbene non presente sul luogo teatro dei fatti, ha fornito un apporto  significativo nella realizzazione dell’intero programma criminoso. Ripercorrendo i fatti, in data 17 settembre 2020 alle 14.10 circa, tre persone, tutte travisate da passamontagna artigianale si sono introdotte all’interno dell’attività commerciale “Gocce di Caffè” al fine di compiere una rapina. Nelle drammatiche fasi dell’evento delittuoso, uno dei tre rapinatori, e più precisamente il minorenne, armato di coltello, al fine di impossessarsi dell’incasso ha sferrato all’indirizzo del titolare Francesco Traiano, che si trovava dietro il bancone, una serie di fendenti in direzione del volto, uno dei quali si sarebbe successivamente rivelato letale. Dopo aver inferto alla vittima ulteriori percosse e aver asportato il denaro contenuto nella cassa, i tre rapinatori sono fuggiti a bordo di un’autovettura guidata dal quarto complice. I preliminari accertamenti espletati, mediante l’analitica acquisizione delle telecamere di video sorveglianza hanno consentito agli investigatori della Squadra Mobile la ricostruzione del percorso utilizzato dai rapinatori per la fuga, consentendo di accertare che negli istanti successivi alla rapina 2 dei quattro appartenenti al gruppo d’azione fossero scesi immediatamente dopo l’evento delittuoso, mentre i restanti due, giunti nelle campagne limitrofe questo centro cittadino avessero abbandonato l’autovettura, per poi essere recuperati da un quinto soggetto. L’attività investigativa ha consentito di far luce anche sulle fasi antecedenti l’evento delittuoso. In particolare è stato accertato che in data 16 settembre u.s., in questa via Radesca, veniva asportata una Fiat Punto vecchio modello, poi usata  il giorno successivo per l’esecuzione della rapina. L’analisi delle banche dati, unitamente ai sevizi esterni e ai pedinamenti, ha permesso, in data 21 settembre u.s., di rintracciare i motorini utilizzati per il compimento del furto della vettura di cui si è detto. La ricostruzione delle abitudini di vita dei primi sospettati ha consentito altresì l’installazione di presidi tecnologici di tipo telefonico ed ambientale. L’acquisizione delle fonti di prova è culminata in una serie di perquisizioni poste in essere in data 17 dicembre u.s. a carico degli odierni destinatari dei provvedimenti restrittivi emessi dall’Autorità Giudiziaria. In tale contesto operativo sono stati, altresì, sequestrati dispositivi cellulari in uso agli indagati dalla cui analisi forense sono stati estrapolati ulteriori file e conversazioni che hanno permesso di ricostruire le fasi preparatorie dell’azione criminosa, il successivo incendio dell’autovettura nella nottata tra il 17 e 18 settembre, a distanza di 12 ore dalla rapina, nelle campagne ove la stessa era stata abbandonata, nonché i futili motivi che hanno spinto il gruppo criminale a compiere l’azione delittuosa. Per quattro degli indagati è stata disposta la custodia cautelare in carcere per quinto  la misura degli arresti domiciliari».

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