IL MATTINO
La partita
03.11.2019 - 23:07
Il 73-83 finale non fa altro che confermare le previsioni della vigilia che assegnavano al Verona il ruolo di favorita. Per l'Allianz Pazienza resta comunque la soddisfazione di aver messo in difficoltà un Team blasonato, nonostante coach Cagnazzo non abbia potuto disporre di un Demps e di un Kennedy delle giornate migliori, forse quest'ultimo, anche per i postumi dell'infortunio.
Dopo la vittoria infrasettimanale in quel di Roseto, l'Allianz Pazienza era attesa in una sfida ad alta quota contro la favorita Tezenis Verona. In un Palacastellana "Falcone Borsellino" gremito in ogni ordine di posti, coach Cagnazzo schierava un quintetto iniziale formato da Spanghero-Saccaggi-Demps-Mortellaro-Maspero, mentre coach Dalmonte era costretto a rinunciare ai due americani Love e Hasbrouck, ma il roster della Tezenis è di quelli importanti, certamente destinato al salto di categoria. Nei primi due quarti regna sostanzialmente un certo equilibrio e nei numeri 15-18 nel primo quarto, e 31-32 nel secondo, lo confermano. L'equilibrio viene meno nel terzo quarto, quando un po' per la poca brillantezza dei "neri" e un po' anche per la precisione degli scaligeri, soprattutto nei tiri da 3, arrivando ad un parziale di 51-61. Il distacco di 10 punti resterà fino alla fine della contesa. Il 73-83 finale non fa altro che confermare le previsioni della vigilia che assegnavano al Verona il ruolo di favorita. Per l'Allianz Pazienza resta comunque la soddisfazione di aver messo in difficoltà un Team blasonato, nonostante coach Cagnazzo non abbia potuto disporre di un Demps e di un Kennedy delle giornate migliori, forse quest'ultimo, anche per i postumi dell'infortunio.
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