IL MATTINO
Il profilo
14.08.2025 - 11:58
L’artista appulo-abruzzese, nonostante la sua giovane età, è ormai una promessa mantenuta del cinema e del teatro italiano, con doti che gli consentono grandi ruoli anche internazionali.
Primi vagiti, nel gennaio di 29 anni fa, a Bitonto; nonni a Manfredonia, radici forti e generose a Castel di Sangro, in Abruzzo, vita professionale a Roma: Alessandro Mauthe è nato con la vocazione alle aspirazioni universali. E con una passione senza confini artistici che lo spingono a percorrere la strada maestra dell’attore tracciata alla scuola “Gian Maria Volontè”, con alle spalle già interpretazioni significative in “Bologna Brigante” (regia di Giuseppe Martone, 2022) e in “Come gocce d’acqua” (regia del conterraneo Stefano Chiantini, 2024), ma anche ad esplorare i sentieri impervi ed affascinanti della regia firmando nel 2022 due opere teatrali avvincenti: “Momenti di intimità” e “L’alba al tramonto”.
Insomma, Alessandro è un artista a tutto tondo, capace di saltare agevolmente dalle scene cinematografiche ai palcoscenici teatrali, anche quelli più impegnativi di “Non ti pago” (2017, regia di C. Navarra), “Sindaco del rione sanità” (2022, regia di K. Tavani), “Credo di aver avuto un’infanzia normale” (2025, regia di D. Deflorian), per citarne alcuni. L’artista appulo-abruzzese, nonostante la sua giovane età, è ormai una promessa mantenuta del cinema e del teatro italiano, con doti che gli consentono grandi ruoli anche internazionali.
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