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Il confronto a Napoli

L'ammonimento della sindaca di Foggia per l'Europa: "Il Sud non è un fardello, ma un laboratorio innovativo. E occorre pensare al dopo Pnrr"

"Non un Sud fardello ma un Sud propulsivo, propositivo, fatto di donne e uomini che vogliono assolutamente cambiare anche degli stereotipi che non calzano più", dice Maria Aida Episcopo

"La ventata ricchissima del Pnrr - ha poi spiegato Episcopo - ci impone di pensare al giorno dopo, perché quando cesserà questo gettito di fondi, noi dovremo difendere e manutenere quei beni che abbiamo cantierizzato e realizzato. Abbiamo un cimento in più adesso: il dopo Pnrr".

"Non più un Sud come periferia, ma un Sud come laboratorio innovativo, come laboratorio di idee e come sforzi mentali, sociali, istituzionali, anzi interistituzionali, per uscire da un gap storico nel quale non vogliamo più sentirci relegati. Quindi anche l'Europa deve pensare a un Sud che può raccontare la sua storia e anche le sue evoluzioni migliori e positive. Non un Sud fardello ma un Sud propulsivo, propositivo, fatto di donne e uomini che vogliono assolutamente cambiare anche degli stereotipi che non calzano più". È intervenuta così la sindaca di Foggia Maria Aida Episcopo che oggi, a Napoli, durante l'evento 'Sud chiama Europa', ha incontrato i primi cittadini Gaetano Manfredi, Giuseppe Falcomatà, di Reggio Calabria, e Roberto Lagalla, di Palermo. "La ventata ricchissima del Pnrr - ha poi spiegato Episcopo - ci impone di pensare al giorno dopo, perché quando cesserà questo gettito di fondi, noi dovremo difendere e manutenere quei beni che abbiamo cantierizzato e realizzato. Abbiamo un cimento in più adesso: il dopo Pnrr". (Nac/Dire)

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