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Pino Autunno

  • Il calcio foggiano, nella sua ultranoventennale storia, non ha ruotato solo attorno al genio della colonia degli "indimenticabili". C'è infatti un'altra categoria di nicchia che ha il profumo inebriante delle cose fatte in casa... è il microcosmo degli "indigeni"

    n., Il Foggia dei foggiani

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ISBN 9.788.865.721.155

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Anno Pubblicazione 16/12/2013

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N° Pagine 300

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Con prefazione di Antonio Blasotta

Il Foggia dei foggiani

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Da Agnelli a Zobel: l'almanacco dei rossoneri di Capitanata

Il calcio foggiano, nella sua ultranoventennale storia, non ha ruotato solo attorno al genio della colonia degli "indimenticabili". C'è infatti un'altra categoria di nicchia che ha il profumo inebriante delle cose fatte in casa... è il microcosmo degli "indigeni"

"Ricordate “300”, quel meraviglioso film del 2007 diretto da Zack Snyder che narra dello straordinario eroismo dei guerrieri spartani contro lo sconfinato esercito persiano nella battaglia delle Termopoli, nel 480 avanti Cristo? Ebbene, in un certo senso ricorda “Il Foggia dei foggiani”. Perché, come “300”,  il libro di Pino Autunno raccoglie in un solo impeto di orgoglio la storia di uomini (Pino ne schiera 219) che non solo del calcio, ma di Foggia, hanno issato il vessillo della propria appartenenza. Ovunque siano stati portati dalla vita, quali siano stati i colori delle maglie che hanno vestito in campo, questi uomini non hanno mai reciso il cordone ombelicale con le loro origini; non hanno mai disfatto le proprie valigie di quei sogni che, prima di essere possenti aquile spiegate in ogniddove, sono stati aquiloni liberati da un angolo di questa terra".

dalla prefazione di Antonio Blasotta

Il calcio foggiano, nella sua ultranoventennale storia, non ha ruotato solo attorno al genio della colonia degli "indimenticabili" (da Renato Sarti a Alfredo Marchionneschi, da Fioravante Baldi a Walter Zironi, da Enrico Candiani a Vittorio Cosimo Nocera, Dante Micheli e Paolo Lazzotti. Da Gianni Pirazzini a Mauro Colla e Gigi Del Neri, per arrivare a Franco Mancini, Ciccio Baiano e Beppe Signori e, per finire ai giorni nostri a Lorenzo Insigne e Marco Sau). C'è infatti un'altra categoria di nicchia che ha il profumo inebriante delle cose fatte in casa, e che dunque rappresenta un qualcosa al quale sentirsi sentimentalmente legati. È il microcosmo degli "indigeni" che quì hanno vissuto l'ebbrezza dell'esordio, o che da Foggia hanno mosso i pèrimio passi per spiccare il volo verso nuovi lidi. È ad essi che si rivolge IL FOGGIA DEI FOGGIANI, l'ultima fatica editoriale di Pino Autunno, studioso e storico del calcio foggiano, che a distanza di tre anni esatti dal lancio dell'opera enciclopedica "Foggia una squadra una città", torna ad occuparsi con scientifica applicazione del movimento calcistico di Capitanata. Ha preso così le mosse il primo almanacco di tutti i rossoneri di Capitanata che almeno una volta in una gara ufficiale hanno rappresentato i colori della squadra della propria città. In tutto, sino allo scorso 30 giugno, sono 219 a rientrare in questa speciale categoria, e fra loro spiccano nomi di assoluto spessore. Ma, ovviamente, attorno ai più noti e rappresentativi, c'è un 'altra miriade di semplici meteore che hanno popolato il variegato pianeta rossonero, e che in questa pubblicazione trovano la loro precisa dimensione e collocazione. Il fatto, poi, che questa accurata ricerca venga alla luce proprio in questo momento é solo apparentemente casuale: il Foggia dell'ultimo corso che ambisce a rimettere il naso nel calcio che conta dopo un biennio di oscurantismo, è infatti oggi trascinato in campo da foggiani doc, che forse mai come in precedenza stanno mostrando un non comune senso di appartenenza alla maglia rossonera. Agnelli, Agostinone, Quinto, D'Allocco e Micale sono il volto di un Foggia nuovo, che intende rialzare la testa e dare finalmente libero sfogo a sogni di grandeur.

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