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Il caso

Crosetto, la rimozione di Vannacci e il risarcimento della morte di un militare foggiano ai tempi di Mattarella ministro della Difesa

«Chissà se la rimozione sia davvero scattata per le sue opinioni personali o per altro?». Così Marco Rizzo, leader dell’estrema sinistra italiana, accende i riflettori sulle ragioni della destituzione del generale italiano.

Crosetto, la rimozione di Vannacci e il risarcimento della morte di un militare foggiano ai tempi di Mattarella ministro della Difesa

Corrado Di Giacobbe, il militare foggiano morto per l'uranio impoverito

Rizzo ricorda che Vannacci ha «presentato ben due esposti alle Procura militare e alla Procura ordinaria di Roma nelle quali denunciava gravi e ripetute omissioni nella tutela della salute del contingente italiano» dall’uranio impoverito che «ha mietuto tante morti». «343 deceduti ed oltre 7.000 malati che aspettano giustizia», riferì il presidente dell'Osservatorio Militare Domenico Leggiero, a commento della sentenza con cui, nel giugno del 2017, il Tribunale civile di Roma decise il risarcimento di 642mila euro ai familiari del caporal maggiore dell'Esercito Corrado Di Giacobbe, originario di Vico del Gargano (Foggia), ucciso dall'uranio impoverito. Secondo la sentenza «emerge un quadro sufficientemente chiaro delle responsabilità del ministero delle Difesa in ordine al decesso del caporal maggiore». Il ministro della Difesa era Sergio Mattarella.

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